Studi Musicali, la pubblicazione annuale dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani, diretta da Sandro Cappelletto, per volere di Nicola Sani dal 2015 presidente dell'Istituto di Parma, ha una nuova sezione che per peso specifico, quanto a pagine almeno, ne ha quasi quanto la sezione propriamente musicologica.
La sezione in oggetto - nei due numeri usciti sotto la direzione di Cappelletto, che si intitola 'DIALOGHI - Presenze di Verdi nelle esperienze contemporanee', presenta scritti di uno stuolo di compositori italiani solitamente scelti fra quelli dell'area romana, o di Radio 3, da dove proviene Sani e Cappelletto. E sono Silvia Colasanti, Matteo D'Amico, Riccardo Panfili e Fabio Vacchi nel primo numero, mentre nel secondo compaiono scritti, anzi 'esperienze' di Azio Corghi, Francesco Antonioni, Filippo Del Corno e Denis Krief , quest'ultimo regista.
Non abbiamo letto questi scritti, che rappresenterebbero nelle intenzioni di Nicola Sani, forme di dialogo con la vita reale - di Verdi o dei compositori in oggetto? - come anche non abbiamo letto ancora nè la Premessa di Sani - nel primo numero della nuova gestione, nè l'Editoriale di Cappelletto, che spiegheranno ai lettori verdiani e non, la rivoluzione copernicana dell'Istituto parmense e degli studi verdiani in generale. Ma ci riproponiamo di farlo il prima possibile.
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