Gianna Fratta , il direttore d'orchestra che ha diretto il Concerto di Natale in Senato - come Muti e Maazel - ed anche i Berliner (Symphoniker), nel cammino di avvicinamento ai Philharmoniker, al Corriere ha dichiarato che non è ancora giunta l'ora per chiamare i direttori donne come conviene, e cioè direttrice e maestra. E che tale ora giungerà quando una inaugurazione alla Scala sarà diretta da un direttore donna.
Se ancora non è scoccata l'ora scaligera, un'altra ora è appena scoccata, all'Opera di Liegi, dove la maestra Speranza Scappucci è stata nominata direttrice principale per due o tre stagioni. Dunque è fatta. La nomina della Scappucci segna anche un punto a favore di Stefano Mazzonis che, dall'Italcable, donde era partito, è arrivato a dirigere l'Opera di Liegi e ad essere uno dei registi più richiesti, anche dall'Opera di Liegi che perciò egli dirige come amministratore, direttore artistico e regista residente.
Tornando alle direttrici, Gianna Fratta è in parte accontentata, il regalo gliel'ha fatto Speranza Scappucci.
E veniamo al ritorno della Gazza ladra alla Scala, dopo quasi due secoli dal suo debutto proprio nel teatro milanese. Perchè ha dovuto attendere due secoli per il ritorno sulle scene scaligere? Il critico del Corriere, Girardi, la ragione l'ha individuata nella 'debolezza' del soggetto, che evidentemente per molti altri teatri, tralasciando l'eseguitissima sinfonia d'inizio, non ha costituito ostacolo alla sua frequente ripresa. Ma se il critico del Corriere, che comunque esalta la musica, ha incolpato la debolezza del soggetto, avrà le sue ragioni musicologiche e di costume.
Risolta definitivamente questa questione, lo stesso critico s'è applicato a risolverne altre, sempre riguardanti la Scala. La prima, in cima ai suoi approfonditi studi, è la ricerca delle ragioni profonde per cui, nei dieci anni di permanenza di Lissner e Barenboim alla Scala, Puccini non sia stato mai (o quasi) rappresentato. Anche in questo caso soggetti deboli? Ma allora Chailly e Pereira con i soggetti deboli ci vanno a nozze, se, dopo Rossini, fanno fare al loro pubblico una autentica abbuffata pucciniana?
Terza ed ultima questione cui trovare risposta adeguata. Dopo Puccini, si occuperà di Verdi. Perchè nel massimo teatro italiano, per l'anniversario Verdi-Wagner si inaugurò la stagione del bicentenario con Wagner e non con Verdi, che alla Scala era ed è sempre stato di casa? Forse a questa terza questione una mezza risposta l'aveva già fornita a suo tempo, affermando: che male c'è che si inaugura con Wagner, anche se sarebbe stato più logico e naturale farlo con Verdi? Forse perchè Barenboim non voleva dirigere Verdi alla Scala, tanto lo faceva regolarmente, lui sul podio, nel suo teatro berlinese? No, il critico aveva scritto all'epoca che ognuno è padrone di inaugurare con chi vuole nel 'suo' ( ?) teatro, lasciando da parte chi non vuole, tanto ci sarà sempre, dopo, qualcuno che capovolgerà le preferenze.
Nessun commento:
Posta un commento