mercoledì 26 aprile 2017

Festival Puccini a Torre del Lago. Una bella fanciulla stregata dal grande musicista sensibile al fascino femminile

Se per caso vi capita di  navigare in rete non perdetevi la visita al sito, con relativo blog, del Festival Puccini di Torre del Lago, guidato da Alberto Veronesi. Per due motivi, ambedue  molto meritevoli, di fresca attualità.

Il primo è l'istituzione di una specie di enciclopedia popolare pucciniana, PUCCINIPEDIA, dove trovare tutto quello che volete sapere sul grande musicista, nume del Lago di Massacciucoli ed anche del festival dedicatogli.
 Per inaugurare  tale enciclopedia elettronica non hanno badato a spese. Si sono rivolti al più grande studioso pucciniano, di caratura internazionale. Michele Girardi? Ma che, più importante. A  Dieter Schickling, il più accreditato suo biografo al quale anche noi ci siamo rivolti, di recente, per confezionare il nostro libricino, assai apprezzato, edito dalle Edizioni Clichy, dal titolo 'Giacomo Puccini, sonatore del Regno'? Più su, ancora più importante. Chi sarà mai?  Nientemeno che Enrico Stinchelli, il più grande studioso di melodramma, di  caratura e rinomanza internazionali, che ha regalato ai frequentatori della enciclopedia pucciniana una dotta quanto approfondita introduzione generale sul carattere 'femminile' della musica di Puccini, al quale ,come si sa, le donne non erano indifferenti affatto, le donne in carne ed ossa al cui fascino egli più d'una volta cedette in vita.

Uno allora si chiede: forse è per rendergli omaggio, anche da morto, che Alberto Veronesi ha chiamato la giovane ed avvenente direttrice d'orchestra, ventisettenne,  lucchesina come Puccini, Beatrice Venezi, a dirigere nel prossimo festival, La Rondine? Non diciamo sciocchezze. Forse  questo vale per la sua partecipazione come testimonial alla pubblicità di una nota casa automobilistica tedesca, ma non per la musica.
La ragione vera del suo invito al 'Festival pucciniano'  va cercata altrove, e non nella sua avvenenza e giovane età. Troppo banale e scontato. Fra breve vi diremo.

Permetteteci prima di dirvi che, navigando in rete, si scopre che le donne che dirigono orchestre anche in Italia sono già abbastanza numerose. Non stiamo a fare i sofisticati dividendo le orchestre in buone o cattive, importanti o mediocri (nel caso di quelle dirette dalla Venezi che differenza ci sarebbe fra l'Orchestra Scarlatti, la Filarmonica di Lucca e l'Orchestra dell'Accademia di santa Cecilia che Lei non ha ancora diretto, ma che potrebbe a breve, vista la speditezza della sua folgorante carriera)? Hanno più elementi comuni di quanti non ne abbiano. La qualità? quella cambia anche a seconda dei giorni. perciò, tutte le orchestre sono uguali.  Le orchestre sono orchestre e basta. Navigando navigando abbiamo scoperto ed annotato non solo i nomi delle signore del podio, ma anche le loro fattezze, perché - sono donne!- ad ognuna di esse corrisponde un ricco corredo fotografico, dal quale risulta che sono tutte belle. E lì non c'è trucco; ed sarebbe inutile ed anche banale e scontato dire che fanno carriera perché sono belle. Perché ormai la gioventù in Italia è tutta bella e di gran lunga più bella che in passato.

Allora quale ragione ha deciso Alberto Veronesi non solo ad invitarla per la direzione de La rondine, quest'estate, ma anche a nominarla direttore ospite principale del festival 2018? In rete circola anche qualche video della giovanissima direttrice. Uno in particolare colpisce, su You tube, che ci fa vedere ed ascoltare la Venezi dirigere l'Egmont ( ouverture) di Beethoven. Se uno la osserva attentamente e tiene le orecchie bene aperte per carpire ogni minimo particolare del celebre brano beethoveniano, oltre che naturalmente del suo gesto direttoriale - si vede che è nata direttrice! - non può che condividere al cento per cento la scelta di Veronesi, presidente del festival, che, inutile ricordarlo, di direzione d'orchestra se ne intende.

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