Proprio in quegli anni( dopo il 1870 ndr.) in netto ritardo con il resto del Paese, aprivano i battenti le prime case di tolleranza. Erano circa venti, sparse tra le vie del centro storico. Le più rinomate e costose erano quelle in via Fontanella Borghese, in via degli Avignonesi, in vicolo del Leonetto e in via Capo le Case, quest’ultima detta “le Tre Venezie”, famosissima per le sue diciassette stanze frequentate da ragazze bellissime. Gli altri tre “bordelli” oggi ospitano degli hotel, l’hotel Due Torri. l’hotel Pincio e l’hotel Memphis. All’interno non troverete più statuette nude, cupidi e affreschi a sfondo sessuale. Niente più drappi di velluto rosso, le panche per l’attesa o il bancone della maîtresse. La casa di tolleranza più economica si trovava, curiosamente, all’ombra del Cupolone a Borgo Pio. A pochi passi dalle Tre Venezie si apriva la cosiddetta “Casa della Stonata” alla quale si accedeva attraverso il portoncino al civico numero 10 di via Capo le Case. Le stanze per marchette a basso prezzo hanno lasciato il posto a dieci mini appartamenti dai prezzi esorbitanti. In via Mario dei Fiori esistevano due case del peccato, di cui una era famosa per la grande quantità di affreschi erotici; oggi, completamente ristrutturata, è diventata l’hotel Condotti, dove sono ospitati turisti affamati delle bellezze monumentali di Roma. Un altro lupanare era nascosto nel dedalo di vicoli attorno a Campo de’ Fiori, esattamente in via del Pellegrino, frequentatissimo da militari. Gli altri templi del sesso si trovavano a via dei Cappellari, via Laurina, vicolo del Leuto, via Capocci, via della Fontanella, via dei Coronari, via della Campanella, via Cimarra, via del Grottino e via del Teatro Pace. In totale circa centocinquanta letti dedicati ai piaceri del sesso.
Claudio Colaiacomo
( “Roma Perduta e Dimenticata”, Newton & Compton, 2013)
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