Leggiamo della bella carriera che in questi anni sta facendo Gianluca Capuano. E leggiamo anche che a scoprirlo e lanciarlo sarebbe stata la celebre Bartoli, Cecilia per tutti. La quale Cecilia, sicuramente ha aperto a Capuano porte che solo Lei poteva aprirgli, a maggior ragione da quando, ormai famosa, comanda anche a Salisburgo ( Festival di Pentecoste) ed altrove (Opera di Zurigo).
Ma Gianluca Capuano è noto negli ambienti musicali, soprattutto in quelli dove si pratica il repertorio barocco e quello immediatamente successivo - Mozart incluso - da molto prima della Bartoli.
Noi almeno lo conosciamo da quasi una quindicina d'anni. Nel nostro mestiere di critici capita di imbattersi in artisti che agli inizi della carriera mostrano già evidenti i segni di quella futura. Come appunto ci capitò agli inizi degli anni 2000, quando Capuano che da allora lavorava alle opere di Giacomo Carissimi, in rapporto con il famoso archivio milanese 'Manusardi', dirigeva l'ensemble vocale strumentale 'I Madrigalisti ambrosiani' con i quali aveva inciso in quegli stessi anni alcuni oratori del celebre compositore, i quali furono poi pubblicati in CD ed allegati al mensile Amadeus.
Noi ascoltammo quegli oratori e, in occasione della nostra prima ed unica - ma anche gloriosa, lasciatecelo dire orgogliosamente - direzione artistica ( per l'edizione 2004 del Festival internazionale delle Nazioni di Città di Castello) lo invitammo a farci ascoltare Carissimi ( Jephte e Extremum Dei Judicium) con i suoi 'Madrigalisti Ambrosiani'.
Quell'anno, per chi ha la memoria corta, e, dalle parti di Città di Castello, sembra industriarsi fintamente a dedicare il festival ad una nazione 'ospite' ( senza avere la minima cognizione di cosa sia la nazione ospite dal punto di vista musicale, dove perciò i programmi si fanno attraverso le rappresentanze culturali dei vari paesi e le loro non disinteressate offerte/proposte) dedicammo il festival alla 'NUOVA ITALIA', a quei musicisti cioè che appartenevano alla generazione dei quarantenni e che che si stavano facendo onore nel mondo. Per usare una espressione abusata: 'la meglio gioventù musicale italiana'!( si guardi il programma del 2004, si leggano i nomi dei musicisti presenti, e ci si convincerà di quel che andiamo dicendo). E che gioventù, nella quale comprendemmo anche Gianluca Capuano il quale fece ascoltare due oratori del celebre Carissimi ed anche un Salmo ( Beatus vir) di Charpentier. Insomma a scoprire Capuano fummo anche noi, per quello che era nelle nostre possibilità, se poi la Bartoli con i suoi potenti mezzi, l'ha lanciato meglio per lui, ed anche per la Bartoli che ha favorito un musicista meritevole.
IL nome di Capuano ci è venuto in mente ascoltando oggi a Radio 3 ( a proposito, non è possibile sapere chi ha preso il posto di Michele dall'Ongaro, da quasi due anni al comando di Santa Cecilia, in qualità di responsabile della musica?), per la rubrica Wikiradio, la voce Giacomo Carissimi, curata da Alessandro Quarta, che altre voci ha già curato per la medesima rubrica.
Sul sito di Radio 3 si legge che Carissimi nacque a marino il 18 aprile 1605. E immaginiamo che questo abbia detto Quarta parlando del musicista. Senza avvedersi forse che non è corretto dire, senza tema di errori, che Carissimi sia nato a Marino il 18 aprile del 1605. Anche se è assai probabile. Ma non certo. Perchè l'unica cosa certa dei primi passi di carissimi, è che fu battezzato il 18 aprile, come risulta dai documenti parrocchiali marinesi.
Si sa che in passato il battesimo veniva celebrato molto vicino alla nascita, e dunque Carissimi potrebbe essere nato quella stessa mattina e battezzato in giornata. Ma potrebbe anche essere , non dandoci nessuna notizia l'atto di battesimo, che Giacomo Carissimi sia nato un giorno prima, almeno un giorno, se non due, o magari di notte, a cavallo fra un giorno e l'altro.
E dunque visto che si tratta di una voce di enciclopedia, seppure 'fatta in casa', a giudicare dai curatori che non sono sempre scelti in base alla loro competenza sulla singola materia, sarebbe stato meglio dire che Giacomo Carissimi fu battezzato a Marino, suo luogo di nascita, il 18 aprile del 1605. E che suo padre faceva di mestiere il 'cupellaro' ( il falegname che fa le botti) . Non esiste a Roma via delle Coppelle in centro, alle spalle del Senato, ed anche Piazza delle Coppelle, dove, fra l'altro, aveva casa Nino Rota?
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