Per il Natale di Roma, neanche una settimana fa, il commissario Tronca aveva dichiarato di voler investire sulla cultura; ne era così convinto da lanciare la parola d'ordine: 'ROMA CULTURA CAPITALE'. Ma si trattava di una BUFALA, della solita tecnica dell'annuncio smentito a ventiquattr'ore di distanza dallo steso interessato.
I soldi per festeggiare il Natale di Roma li aveva trovati ( dove, ci dica Tronca, se poi non ne ha e non riesce a trovarne per nient'altro), sebbene si trattasse di una celebrazione semi improvvisata; quelli per la cosiddetta 'estate romana' trasformatasi ormai nell'inverno romano (del nostro scontento), non ce li ha e non sa neanche dove trovarli. In realtà non gli frega e quindi neppure si da da fare. Raschiando il fondo del barile, già raschiato da Alemanno, Marino, ha racimolato la bellezza di 500.000 Euro, contro i già insufficienti 750.000 dell'edizione 2015.
E non finisce qui. I criteri per accedere al bando per ottenere alla fine della festa non più di 25.000-30.000 Euro a soggetto partecipante, sono la negazione del concetto di cultura - non è necessario che li stiamo ad elencare; basti solo sapere che quei criteri li stabilì quella mente dell'illuminata Giovanna Marinelli, chiamata da Marino a sostituire la Barca, e che già all'era di Veltroni, a fianco del compianto Borgna, governava la cultura a Roma.
Il prossimo 11 maggio scadono i termini per presentare le domande di partecipazione al bando ( perchè non prorogare addirittura i termini alla fine dell'estate?); e molti soggetti stanno addirittura pensando di non parteciparvi.
Guai a mettere la cultura nelle mani di un commissario; perché anche il più illuminato - e Tronca non sta dando prova di esserlo - sempre commissario resta, e cioè un poliziotto al quale non hanno impartito l'ordine di mettersi a guardia della cultura, anche perché non gli hanno indicato dove trovarla, e lui da solo non sa dov'è.
Che farà il Covent Garden senza Anna Netrebko che ha deciso di non cantare nell'opera inaugurale diretta da Pappano, il prossimo settembre, e cioè 'Norma'? La mia voce si è trasformata in questi ultimi anni, e quello di 'Norma' non è un ruolo adatto a me - ha spiegato la cantante. E Pappano, espertissimo di voci non se ne era accorto? O non lo sapeva? Strano, perchè con lui la Netrebko in questi anni ha cantato spesso e fatto anche dischi. No, Pappano non poteva saperlo quando l'ha ( l'avrebbe - è questa la toppa poco convincente per la cancellazione) scritturata, e cioè quattro anni fa.
Ma chi più si risente della defezione della Netrebko, tanto da prenderla come un' offesa personale è il direttore del teatro londinese, al quale sembra non andargliene una giusta con la celebre cantante che già un'altra volta aveva disdetto un suo impegno a Londra.
Vero, non vero, chissà. L'episodio dovrebbe insegnare a tutti che le regole in vigore nel villaggio globale sono speso fasulle; come quella di scritturare, per accaparrarsele e toglierle alla concorrenza, con molto anticipo, le star.
Al British Museum sì è aperta una mostra che ospita oltre duecento reperti archeologici e storici della Sicilia, prevenienti da un museo palermitano che da anni è chiuso. Ma il fatto interessante è che la mostra sta riscuotendo, almeno dai primi segnali, lo stesso grande successo che anni fa riscosse quella che mostrava molti tesori di Pompei, chiusi nei depositi la gran parte. Un ulteriore esempio di come vengono valorizzati i nostri tesori quando sono affidati a mani straniere (ed esperte, ovvio), e di come noi non siamo capaci neanche di mettere a frutto i tesori che, senza nostro merito, abbiamo ricevuto dalle generazioni precedenti.
Franceschini sarà stato sicuramente presente all'inaugurazione, ma senza le vesti stracciate e il capo cosparso di cenere.
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