L'annuncio-avviso-invito apparso sui programmi di sala di una istituzione musicale parigina ha ferito come un colpo al cuore i vari comitati del 'silenzio, si fa musica', del 'guai a chi tossisce'; del 'chi non riesce a trattenerla stia a casa'.
In Italia un avviso-invito del genere non potrebbe mai apparire senza suscitare l'indignazione di gran parte dei frequentatori abituali delle sale da concerto o dei teatri ( nelle sale cinematografiche tutto è consentito, figuriamoci l'applauso fuori tempo, la tosse stizzosa e la corsa ai bagni).
Il pubblico della musica in Italia, in un anno, supera di poche centinaia di migliaia il milione, e forse in numeri assoluti è assai meno, essendo molti di quegli spettatori censiti ogni volta, abbonati e dunque frequentatori abituali, sempre gli stessi. Rappresenta, perciò, una élite, orgogliosa e gelosa del proprio status che desidera mettere in mostra, sanzionando tutti gli altri, e cioè frequentatori neofiti della musica, quelli occasionali o al loro battesimo in una sala da concerto, che non conoscono ancora le regole, non scritte, del galateo concertistico, che non consente l'applauso fra un tempo e l'altro, mettiamo, di una sinfonia, e neppure la tosse nei momenti in cui la musica non è 'fragorosa' e neppure la corsa al bagno durante una esecuzione.
Già il termine 'esecuzione' fa pensare più ad un martirio che ad una bella serata passata ad ascoltare musica dal vivo assieme ad altri.
Stando così le cose i neofiti saranno sempre meno perché si sentiranno esposti alla pubblica gogna nelle loro prime presenze da ascoltatori, che rischiano perciò di restare le uniche.
Se qualcuno applaude fra un tempo e l'altro di una sinfonia ed un altro tossisce quando la musica non li copre con i suoi fragori, che sarà mai? Possono essere consentiti, applausi e tossi, anche senza bisogno di ricordare che in passato, un passato lontano, nelle sale da concerto ed ancor più nei teatri, durante le rappresentazioni o i concerti, succedeva di tutto, proprio di tutto, senza che nessuno protestasse; mentre oggi il moderno galateo non consente neanche cose ben più irrilevanti.
E perciò lasciamo che tutti applaudano, quando vogliono e sentono di farlo, senza zittirli con il dito minaccioso puntato contro di loro, e se tossiscono, lasciamoglielo fare, nessuno tossisce per divertimento.
E poi una avvertimento ai responsabili artistici delle nostre istituzioni musicali sui tempi di durata dei programmi da concerto. Nel prossimo Maggio, a Firenze, abbiamo letto di un concerto diretto da Zubin Mehta, nel quale è prevista l'esecuzione, prima di un Concerto per pianoforte e orchestra di Beethoven - forse il cosiddetto 'Imperatore' se non ricordiamo male - e, dopo un intervallo, della Sinfonia n. 9.
Dopo una così lunga seduta, è possibile che a causa di un programma fuori tempo, a qualcuno scappi di andare al bagno, o qualche colpo di tosse, ed anche qualche applauso, magari per suggerire agli organizzatori che sarebbe ora di finirla con la musica.
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