Franceschini, come ci sembra di poter dedurre dalle notizie in nostro possesso, ha passato la notte di giovedì nel suo ufficio al Collegio romano, per perfezionare a tempo di record, assistito dallo scudiero manovratore Nastasi, la nomina di Nicola Sani a Sovrintendente del Teatro comunale di Bologna, come gli era stato indicato e chiesto dal Consiglio di indirizzo del teatro.
Dal Consiglio di indirizzo del Teatro di Cagliari è stato indicato, da qualche tempo, come prossimo sovrintendente del teatro la dott. Angela Spocci. Forse prima che a Bologna facessero il nome di Sani. Sani ha ottenuto la nomina, la Spocci ancora no.
Perchè questo doppia velocità?
Perchè la Spocci ha al Ministero un nemico, senza colpa alcuna. Il sottosegretario Barracciu, sostenuta da Renzi che l'ha strappata dalle grinfie del PD sardo. Il sindaco della città Zedda, con la nomina del nuovo Consiglio di indirizzo è stato felice di far decadere Mauro Meli dalla carica di Sovrintendente, per mettercene un altro, un altro qualunque andava bene, purchè non Meli. Per fortuna la scelta è caduta sulla Spocci che ha esperienza da vendere. Ma che aspetta a nominarla Franceschini?
Meli, osteggiato da Zedda (SEL), processato per la nomina della Crivellenti (spinta da Letta e Nastasi) è sostenuto dalla Barracciu (PD) - vincitrice alla primarie per la regione in Sardegna ma, perchè subito indagata per le spese con fondi regionali, dovette dimettersi dalla corsa - la quale è sostenuta da Renzi che l'ha fatta sottosegretario (la Barracciu, prima della sua carriera conseguente alla discesa in politica, era un insegnante di lettere nelle scuole superiori, dunque nessuna o quasi professionalità poteva la signora vantare nel campo dei beni culturali, come del resto Franceschini; mentre ne ha da vendere solo l'altro sottosegretario che viene dal FAI, la Buitoni), il quale Renzi è il capo del governo che ha fatto ministro della cultura Franceschini, 'mezzo disastro'.
Forse il ritardo nella convalida delle nomina della Spocci va ricercata proprio nel labirinto delle vendette politiche nella medesima sinistra, tra PD e SEL.
Franceschini, ha 'spacchettato' finalmente il FUS, destinando alle Fondazioni liriche per il 2015 5 milioni di fondi in meno, a pari ammontare del FUS nel 2014 e 2015;mentre ha aumentato i fondi per il cinema.
Verrebbe quindi da domandarsi quale intenzioni abbia il ministro sulle Fondazioni liriche, se sono le stesse più volte espresse dal suo suggeritore Nastasi, e se fra le sue intenzioni vì è anche quella di ridurne il numero, cominciando col ridurne i finanziamenti.
E, infine, far ritornare il potere di nomina nelle mani del Ministro e nelle stanze del Ministero, non può voler dire che la politica di nuovo vuole ingabbiare tutto, musica ed opera comprese, nonostante i guai che in passato ha già prodotto così facendo?
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