L'esempio che stiamo per proporvi non è che uno dei tanti; ve lo proponiamo solo perché è l'ultimo che ci è capitato sotto gli occhi, ed è di questi giorni.
Zubin, il vecchio Zubin, nelle stesse settimane ha prima concertato 'Aida' a Milano e 'Tristano' a Napoli e poi, nelle settimane successive, facendo sempre la spola fra i due centri, non distantissimi se si può viaggiare in tremo superveloce, in aereo di linea o jet privato, ha diretto le recite.
'Aida' a Milano 15 e il 18, e fra l'una e l'altra una scappatella a Napoli per la generale; poi recita a Milano il 21 e il 22 a Napoli; il 24 a Milano ed il 25 a Napoli. Due giorni di riposo, poi di nuovo il 28 a Napoli ed il 1 marzo a Milano, e poi il 3 a Napoli ed anche il 5, per tornare a Milano, dopo una settimanella, per le recite dell'11 e del 15, dopo un breve rientro nella sua casa fiorentina.
E' vita questa? Non si venga a dire che una presenza così faticosa possa avere un qualche giovamento per i due teatri e per le due opere in cartellone. E poi siamo sicuri che in condizioni diverse, più normali, altri direttori - forse anche meno costosi - ma non per questo meno bravi, non avrebbero fatto meglio?
Per carità musicale, tralasciamo volutamente le recite di Aida che Zubin, il commesso indiano, aveva appena finito di dirigere in Cina, ed anche le prove per l'Aida milanese e il Tristano napoletano che avranno risentito sicuramente dei tempi ristretti e della stanchezza del povero commesso indiano, il cui scarso rendimento è sotto gli occhi di tutti.
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