Con un vantaggio di soli quattro voti su Battistelli , Michele all'Ongaro è stato eletto presidente dell'Accademia di Santa Cecilia, succedendo a Bruno Cagli, nella responsabilità di una Accademia spaccata esattamente a metà.
Avesse vinto Battistelli avremmo sicuramente visto cadere molte teste in Accademia, per lo meno tutte le teste dei componenti la corte di Cagli - e sono molti, ad ogni livello. Con la vittoria di dall'Ongaro, sponsorizzato da Cagli, in Accademia le cose restano come prima.
Lascia, invece, tutti i suoi numerosi incarichi diretti ed indiretti in Rai - ed è questa la cosa che maggiormente ci riempie di gioia e soddisfazione. Via dalla Rai, alla base del suo potere anche in Accademia, forse per dall'Ongaro nonostante il prestigioso incarico di presidente/ sovrintendente, la china potrebbe cominciare. Perché, ora, sarà difficile per lui alterare gli equilibri in Accademia, e forse non intende nemmeno farlo, dove gli ampi spazi di manovra che aveva alla radio e all'Orchestra nazionale della Rai , non li avrà più.
C'è solo da attendere che si nomini in Rai il suo successore - anzi i suoi successori - per vedere se il filo diretto con Santa Cecilia - che è quello che ha portato dall'Ongaro prima ad essere nominato accademico, poi alla vice presidenza ed infine alla sovrintendenza continuerà. Probabilmente suggerirà lui stesso i nomi delle persone cui affidare i suoi incarichi in Rai, ma se i suoi suggerimenti non dovessero essere accolti, allora beh, ne vedremmo delle belle.
Mettiamo, ad esempio, che a succedergli a Radio 3 e poi alla Orchestra Rai, dovesse andare uno come Battistelli da una parte, ed un altro non del partito di dall'Ongaro dall'altra, allora potrebbe Michele, pur assiso sullo scranno più alto dell'Accademia, continuare a fare il buono e cattivo tempo, come ha fatto con tutte le sue forze fino a questa mattina? Pensiamo che la lunga lista dei compositori italiani, ed anche degli interpreti, che Radio 3 non ha mai trasmesso e neanche registrato, perchè dall'Ongaro così voleva, ora esulterà. E forse non pochi gioiranno quando vedranno nettamente diminuite commissioni e prime esecuzioni del Michele nazionale in ogni parte. E Michele potrà forse consolarsi con qualche esecuzione in Rai, che sotto il suo regno, per dirittura morale, non aveva asilo, al contrario di fuori.
Tempo qualche giorno e sapremo.
Il primo immediato vantaggio di dall'Ongaro a Santa Cecilia, sarà il suo compenso nettamente superiore a tutto quello che guadagnava in Rai: a Santa Cecilia, se manterrà - e perchè non dovrebbe - lo stesso compenso di Cagli guadagnerà 240.000 Euro l'anno. E speriamo che non ci resti per altri vent'anni come è accaduto a Cagli, perchè così, dopo l'incarico, capirà che vuol dire non avere più potere in Rai ed essere un accademico ceciliano qualunque.
P.S. Adesso si sa con esattezza quanti voti ha preso Dall'Ongaro: 29 esatti, proprio quanti ne prese la scorsa tornata. Non uno di più e neanche uno di meno. I suoi sostenitori hanno votato compatti. Battistelli ne ha avuti 22. Votanti 56, dunque voti validi 41, schede nulle/bianche cinque. Il minor numero di votanti rispetto alla passata tornata, quando il divario fra i due era di soli due voti, e quello maggiore di schede nulle o bianche ha penalizzato Battistelli.
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