Qualche giorno fa, in una trasmissione televisiva, la filosofa De Monticelli ha esordito - parlando dell'anomalia italiana: 'è un paese normale quello in cui....' e giù una sfilza di anomalie del nostro paese. Come darle torto? Vittorio Sgarbi, invece, le ha dato torto, e l'ha ripresa dicendo che quelle che Lei riteneva accuse erano in buona parte indimostrabili, semplici ipotesi, come ad esempio l'imperversare delle mafie e la collusione mafia-politica ed altro, tanto altro.
Oggi, via radio, abbiamo seguito con attenzione i 32 minuti del discorso di insediamento alla Presidenza della repubblica di Sergio Mattarella , dopo il giuramento, davanti alla nutrita platea dei grandi elettori, nella sede del Parlamento. 32 minuti di discorso, interrotto 38 volte da applausi più o meno lunghi più o meno intensi, accompagnati anche da numerosi 'tutti in piedi' della platea.
E cosa ha detto di così importante Mattarella tanto da catturare l'attenzione e il plauso degli elettori, anche di quelli che non l'hanno votato, come i Cinque stelle?
Semplicemente che si impone di osservare fedelmente la Costituzione e di farla rispettare. Il che vuol dire - ha spiegato il neo Presidente - futuro per i giovani, diritto al lavoro, solidarietà con i più deboli e via di questo passo. Praticamente tutto quello che un paese normale dovrebbe fare e, di fatto, non fa; non lo fa ancora o non lo fa come dovrebbe.
Il tono pacato, la riflessiva esposizione, la condivisione di ogni suo rilievo ci hanno fatto pensare più d'una volta che a parlare non fosse il neo Presidente della repubblica, bensì il Papa tornato al Quirinale, che un tempo era la sua casa. Perchè sia il Presidente che il Papa non possono che formulare auspici, elevare preghiere, occorre vedere se vengono accolti/e e tradotti/e in pratica, in fatt concreti.
Siamo appena ai buoni propositi che tutti, una volta saliti a ruoli di responsabilità, manifestano davanti al popolo. Molti di tali buoni propositi, anzi per la quasi totalità, Mattarella anche da Presidente nulla può; e si aggiunga che forse al Governo non è piaciuta quella lunga lista che suona come rimprovero oltre che, implicito incitamento a fare, a fare presto, a fare tutto quello che è necessario per far diventare l'Italia un paese moderno, secondo il pensiero di Papa Sergio.
Nessun commento:
Posta un commento