venerdì 7 febbraio 2025

Finisce l'epoca Meyer alla Scala Con una consulenza e la buonuscita? E perchè? Cda da rinnovare

 

Scala, giù il sipario su Meyer. Ora Ortombina e nuovo cda

Due erano i grandi temi ventilati per il Cda della Scala di ieri e per i quali i media si sono accalorati: la buonuscita e l'ipotesi di una consulenza da assegnare al sovrintendente uscente Dominique Meyer. La buonuscita è fuori discussione poiché non compatibile con lo stipendio che, come per il suo predecessore, tocca il massimo accordabile, ovvero 240mila euro. Per la consulenza alla quale aspira Meyer, il buon senso dice non possa creare grandi entusiasmi nell'animo di Fortunato Ortombina, sovrintendente e direttore artistico entrante. A ogni modo la questione della consulenza l'affronterà il prossimo Cda, quello che si insedierà il 17 febbraio e sarà semi nuovo, poiché l'attuale chiude il quinquennio di attività. Riconfermati Giovanni Bazoli per Intesa Sanpaolo, Giacomo Campora per Allianz e Claudio Descalzi per Eni, mentre dovrebbe uscire Aldo Poli per la Fondazione Banca del Monte di Lombardia che ha mutato l'impegno pro Scala. Un nuovo ingresso lo potrebbe portare la Camera di Commercio con Diana Bracco, munifica mecenate e amante della Scala che ha una stanza apposita dove conserva tutti i libretti delle opere viste alla Scala dall'adolescenza. L'incognita pesa sui due membri in forza del Ministero: Francesco Micheli (nel Cda da 30 anni) e Maite Carpio Bulgari e su quello della Regione, Nazzareno Carusi. Figura che, forte della direzione artistica di eventi musicali e di spettacolo a Genova, ringrazia «per l'esperienza di vita e professionale formidabile» e si dice «d'accordo con qualsiasi scelta fatta, ma le istituzioni vanno trattate come opere musicali: quando un brano finisce, finisce».

Nessun commento:

Posta un commento