Quando in tv hanno dato la notizia che sul Petruzzelli s'era abbattuta un'altra disgrazia, il nostro pensiero era andato alla prima più nota fra le sue disgrazie, alla quale abbiamo subito collegato la seconda: ancora un rogo dopo quello che tanti anni fa lo distrusse quasi interamente, abbiamo temuto?.No. S'è appreso subito, che il Petruzzelli non era andato di nuovo a fuoco, ma stava per essere distrutto questa volta dal malaffare. E cioè?
Il nuovo presidente del teatro, l'ex magistrato Carofiglio, già rubato alla magistratura dalla scrittura, e messo a capo della istituzione barese dal sindaco Decaro, nel darne notizia, ha rassicurato i lavoratori e dipendenti del teatro, sul loro futuro: "da oggi comincia per il Petruzzelli una nuova vita, purificata, perchè la magistratura, con l'aiuto delle forze sane del teatro, è riuscita a smascherare e a portare dietro le sbarre il direttore amministrativo del teatro, FRANCO MELE - tenete a mente questo nome, è quello del farabutto; e tenetevi alla larga da lui se mai dovesse uscire dal carcere - il quale è stato filmato con le mani nel sacco, mentre riceveva - con l'indifferenza solita dei delinquenti - mazzette, una dopo l'altra per ogni appalto. Le telecamere lo ritraggono mentre tiene il telefono con una mano e con l'altra riceve la mazzetta, a favore delle telecamere, e la mette in una tasca.
Dalla Digos abbiamo saputo della esistenza di un altro filmato, nel quale il MELE, una volta riempita la tasca destra, sposta il malloppo accumulato nella tasca sinistra per poi ricominciare a riempire la destra.
E Carofiglio ha reso noto anche il fatto che gli appalti relativi alla illuminazione, occorrente di volta in volta al teatro, venivano affidati, senza gara, dal direttore amministrativa, MELE il ladrone, ad una ditta di cui lui, MELE, era proprietario.E questo accadeva da tempo. Da quando? Da quando è arrivato Biscardi alla sovrintendenza o da prima? No, da prima. Da quanto prima? Dal tempo del commissario Carlo Fuortes che perciò non si sarebbe accorto di nulla, lui amministratore bravissimo?
Una notizia non rassicurante viene invece dalla Fondazione Arena di Verona, quella che ha la platea più grande del mondo e che perciò dovrebbe avere anche il bilancio più florido del mondo. Ed invece no. L'anno scorso si portava sulle spalle il fardello di oltre 25 milioni di debito, per il cui ripiano il sindaco Tosi, aveva voluto ed insistito perchè a capo della fondazione restasse il sovrintendente Girondini, con la seguente motivazione. il buco s'era creato sotto la sua gestione, toccava a lui riempirlo - non di altri debiti.
E per protestare contro tale situazione si legge che da novembre la sede della fondazione è occupata dai lavoratori della fondazione medesima. Ma sembra che nulla di nuovo sia accaduto nel frattempo, salvo che l'inaugurazione della stagione invernale al Filarmonico. Che è un miracolo!
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