Dovrebbero avere le giornate di quarantotto ore i magistrati. E forse, neanche in quel caso, sarebbero in grado di mandare a sentenza tutti i contenziosi loro assegnati, perché il loro lavoro è assai delicato, trattando essi, quasi sempre, di vita o di morte.
Come in un caso recentemente accaduto a Roma di cui hanno scritto i giornali. Un medico in pensione, anni 74, trovandosi in cattive acque economiche - anche lui non riesce ad arrivare alla fine del mese - chiede un piccolo contributo a sua mamma, benestante ( il giornale diceva :ricca). La quale va a prelevare 100 ( CENTO!!!!!!) Euro e li dà al figlio.
Della copiosa elargizione viene a sapere la sorella, alla quale la mamma ha cointestato il suo conto in banca, la quale, accortasi dell'AMMANCO, si rivolge al giudice, accusando il fratello che avrebbe 'costretto' con la forza, insomma violentemente, la mamma a dargli, lei ricca, la bellezza di 100 Euro.
Viene fissata l'udienza, dove si capisce immediatamente che la sorella non ha i nervi a posto e il pubblico ministero chiede che la causa si chiuda lì, perchè....perchè tutti, perfino un giudice dell'accusa, capisce che quella causa non s'aveva da fare. E, visto che s'era fatta, sarebbe stato opportuno finirla lì. No, il tribunale non è d'accordo e fissa una nuova udienza perchè ritiene di dover andare a fondo della questione. Sono in ballo 100 Euro.
Nessun commento:
Posta un commento