Tutti a gridare: bene ha fatto madonna Madia, attraverso la 'sua' legge, a censurare , anzi licenziare in quattro e quattr'otto i furbetti del cartellino sanremesi, messi in mutande dalle telecamere della Guardia di Finanza. Madonna Madia vuol dare una solenne lezione - punirne uno per educarne cento! - ai milioni di impiegati pubblici, la cui maggioranza fa il proprio dovere - premette - ma ai quali d'ora in avanti nessuno più farà sconti. Chi sbaglia paga, e non importa se il pegno pagato è fuori misura rispetto allo sbaglio. Come è accaduto a qualcuno dei sanremesi licenziati che hanno pagato un enorme prezzo per dare visibilità alla riforma epocale di madonna Madia.
Niente sconti per nessuno, compresi i parlamentari, sebbene si tratti di 'dipendenti' pubblici sui generis. Questo ha deciso Madia. E i presidenti dei due rami del Parlamento devono vigilare, altrimenti come per i dirigenti pubblici che non denunciano irregolarità, possono essi stessi essere sanzionati e licenziati. Ora da Grasso e Boldrini si attendono, a momenti, provvedimenti contro i cosiddetti 'pianisti' che in tante votazioni e sedute del Parlamento hanno coperto gli assenteisti e i furbetti della votazione, i cosiddetti 'pianisti' messi in mutande dalle telecamere mentre votano per se stessi e per colleghi parlamentari assenti. Boldrini e Grasso, senza indugio, procederanno al licenziamento, altrimenti il popolo dirà che si fanno le leggi per tutti, ma poi valgono solo per alcuni.
Quanto chiasso - giustissimo - attorno agli incontri del papà della ministra Boschi con Flavio Carboni. Ci si chiede come possa un amministratore di una banca, padre di un noto esponente politico frequentare un signore dalla vita non proprio specchiata. Perchè non si tratta di semplice leggerezza, ma di errore gravissimo: vuoi salvare una banca e vai a chiedere come fare ad uno che i tribunali hanno sanzionato come abile truffatore e traffichino? Ci corregga Carboni se i nostri aggettivi non gli piacciono.
Però...però anche altri comportamenti andrebbero sanzionati, anche se non circoscrivibili ad incontri precisi. Prendiamo, ad esempio il caso di Banca Marche, il cui direttore generale Massimo Bianconi, è stato accusato di tutto e di più, lasciando l'istituto di credito, che ha diretto per un decennio, nella merda. Domanda. Il sindaco di Pesaro, già presidente della provincia di Pesaro e Urbino, che porta un nome consacrato dalla storia, Matteo Ricci, non ha mai frequentato Bianconi? Risposta- Certo che sì. E solo lui non sapeva in quali guai stava cacciando la Banca Marche quel direttore generale, dal quale riceveva soldi anche il noto festival musicale della sua città? Insomma solo Matteo Ricci sarebbe stato all'oscuro del disastro di Banca Marche, al punto da intrattenere rapporti con i suoi dirigenti anche mentre l'istituto affondava, per loro colpe?
Carboni ce l'aveva scritto in fronte chi era e Boschi doveva stare alla larga, ma anche di Bianconi si sapevano tante cose, perchè allora Ricci lo ha frequentato fino alla sua uscita dalla banca? Mai neanche il sentore della ineluttabile bancarotta? Noi siamo sicuri che lo abbia frequentato, senza farsi troppe domande. I benefici, diretti ed indiretti, per la sua amministrazione, gli hanno fatto turare il naso e chiudere gli occhi.
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