Racconta la Bibbia ( Esodo) che Dio per far uscire il suo popolo dall'Egitto, inflisse al popolo egiziano dei castighi tremendi (noti come 'piaghe d'Egitto'), l'ultimo dei quali, il decimo - essendo il Faraone ed i suoi sudditi inamovibili, nonostante i primi nove - fu lo sterminio di tutti i primogeniti. Un gesto premonitore di ciò che poi avrebbe fatto Erode per uccidere, appena nato, Gesù. Che non gli riuscì.
Per mettere in atto lo sterminio, facendo salvi i primogeniti ebrei, Dio chiese a Mosè di segnare gli stipiti delle loro case con il sangue rosso dell'agnello sacrificato e mangiato in quella notte prima della fuga: quel rosso che colorava le case degli ebrei fu per i loro primogeniti un segno di salvezza, perchè li avrebbe risparmiati.
Oggi, un altro rosso tinge altre porte e con ben altri scopi, nel regno di sua maestà Elisabetta II. Cameron ha creato per tutti gli immigrati una specie di ghetto allargato, relegandoli in zone ben definite, ed in case le cui porte sono di color rosso sangue, ma non per proteggerli, bensì per controllarli.
Chiunque, perciò, sa, nel regno di sua maestà Elisabetta II, che in quelle case con il portoncino rosso abitano immigrati, e lo sa anche la polizia che può effettuare controlli ogni volta che lo vuole. Quel rosso, quelle porte e quelle case rappresentano una sorta di marchio di infamia, e quasi una condanna. E richiamano alla mente, alla vigilia del 'giorno della memoria' le case degli ebrei segnate per i rastrellamenti e le deportazioni. Inquietante!
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