martedì 26 novembre 2013
Tanto tuonò che alla fine il temporale si allontanò
Alla vigilia della prima dell' Ernani, con Muti sul podio, titolo inaugurale della stagione all'Opera di Roma, da ogni parte cadevano fulmini e si udivano tuoni - gli uni e le altre ambasciatori di un autentico temporale che stava per scatenarsi all'interno del teatro. Ma già qualcuno aveva avvertito che si trattava di un casotto armato ad arte, e che poi, ad un passo dalla rottura definitiva delle trattative fra le parti, sarebbe arrivata la pace, seppure momentanea ed incerta. Perchè se è vero che l'inaugurazione di stagione è l'occasione migliore per far sapere al mondo che il teatro esiste, è vero anche che far casino proprio in quell'occasione dispone malamente l'opinione pubblica. E così è stato; ieri mattina un incontro con il direttore artistico Alessio Vlad - chissà cosa avrà detto ai dipendenti, prima di tutto a orchestra e coro, se ha compiuto un miracolo più grande di Muti ! - e ieri pomeriggio tutti in Campidoglio, dove dopo ore di discussione è stata firmata la tregua. Fulmini e tuoni ve ne sono ancora ma la tempesta che facevano temere s'è spostata altrove o semplicemente procrastinata. Della tempesta pronta ad esplodere, solo un segno, nel rinnovato Teatro nazionale, dove si è svolta la consegna dei premi di danza, voluti ed organizzati dalla Fondazione che fa capo alla commissariata Accademia nazionale di Danza, all'Aventino. Beh, mentre c'era la consegna dei premi e i ballerini danzavano, sul palcoscenico ha cominciato a piovere, letteralmente, fra la sorpresa generale - al punto che la maggiore abilità dei ballerini si stimava per la loro capacità di evitare la pioggia e le pozzanghere, nella sala che l'Opera ha appena fatto restaurare, e dove si dovrebbe svolgere una stagione di alta qualità, ma galleggiante.
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