Venezia chiama Roma. La Biennale di
Venezia e l’Accademia Filarmonica Romana, che hanno già in comune il Presidente, Paolo Baratta, sono
legate anche da un filo musicale che si concretizza nell’attribuzione di un
ambìto riconoscimento alla Biennale Musica. I vincitori del Leone d’argento
2011: l’ensemble ‘Repertorio Zero’( è sparito dalla circolazione?) e, nel 2012, il
‘Quartetto Prometeo’ ( da anni sulla cresta dell’onda e sempre con identico
impegno in favore della musica contemporanea), ‘pagano pegno’ in certo modo
alla Filarmonica romana, dove vengono
eletti ensemble ‘residente’ per la stagione immediatamente successiva a quella del riconoscimento veneziano.
Daniele Abbado si è lamentato perché il suo
contratto di direttore dei ‘Teatri’ di Reggio Emilia, dopo undici anni di direzione è stato rescisso. E dà la colpa al
sindaco del PD, al quale imputa una
netta chiusura nella politica culturale. Il sindaco se la prende. Ed anche noi.
Ma perché Daniele Abbado, come molti altri, deve essere direttore ‘per
l’eternità’? Se, prima di lui , non avessero interrotto la collaborazione con
un altro, lui non sarebbe arrivato. O forse pensa che per uno con un cognome come il suo - dal quale deve sempre difendersi
perché a suo dire non l’aiuta. Suvvia Daniele, non esageriamo!- undici anni di
direzione sono ancora pochi; e che
comunque a dire ‘vado via’ deve essere lui, e nessun altro? staremo ora a
vedere chi andrà al suo posto, perché solitamente le cose vanno sempre peggio.
Semmai questo è un problema; non la sua ulteriore permanenza a Reggio Emilia.
Al suo posto ci è andato Gabriele Vacis: un nome prestigioso. Daniele Abbado ha
qualcosa da dire?
Talvolta ci si accanisce su alcuni musicisti
sconvolgendo, senza ragione, la loro vita e forse (lo temiamo), danneggiandoli
nell’esercizio della professione. Come nel caso di Luigi Piovano, ottimo violoncellista, spesso collaboratore di Pappano, primo violoncello solista dell’Orchestra
di santa Cecilia, nonostante faccia già
tante cose all’infuori del suo incarico a Santa Cecilia, ultimamente , nel giro
di poche settimane , l’hanno nominato direttore dell’Orchestra di Roma Tre,
dell’Orchestra della Magna Grecia e direttore ospite principale o qualcosa di
simile dell’Orchestra sinfonica abruzzese. Ce la farà?
Al superaffaticato Cesare Mazzonis, dopo essere andato in pensione alcuni anni fa dal
Maggio Musicale Fiorentino, gli tocca aggiungere ai già numerosi suoi
incarichi, fra i quali quello di
direttore artistico dell’Orchestra nazionale della Rai, quello di direttore
artistico della Accademia Filarmonica
Romana, al termine dell’incarico del direttore-critico musicale Sandro Cappelletto.
Infine, a Napoli, il Teatro San Carlo ha
finalmente il direttore artistico che si merita, e che ha a lungo cercato: Vincenzo De Vivo, personalità notissima
negli ambienti internazionali, dalla solida formazione musicale, oltre che studioso
insigne - come attestano i suoi numerosi saggi, usciti su prestigiose riviste
internazionali relativi al melodramma dell’Ottocento, ma anche del Settecento,
del Seicento e perfino del Novecento.
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