martedì 20 maggio 2025

Papa Bergoglio vs, l'arcivescovo di Milano, Delpini - absit iniuria verbis - come Ortombina vs. Gatti

 L'accostamento non sembri irriverente, quasi sacrilego; i due casi messi uno accanto all'altro, hanno qualcosa in comune: una avversione senza apparente - meglio:  non noto - motivo di un superiore verso un inferiore, diciamo così.

 Papa Bergoglio che ha allargato il collegio cardinalizio a presuli d'oltremare e d'oltreoceano,  nei tanti concistori del suo pontificato ha sempre deluso le attese del clero italiano e della chiesa milanese - ambrosiana - non ponendo sul capo dell'arcivescovo di Milano, Delpini, la berretta cardinalizia.

 Tutti l'hanno fatto notare al Papa ad eccezione del diretto interessato il quale se ricordiamo bene, ci ha anche scherzato sopra.

 Resta l'anomalia della sede arcivescovile di Milano, la chiesa più importante dopo quella romana, da sempre sede cardinalizia, che ha il suo arcivescovo non ancora cardinale. Nulla di tanto grave,  ma di anomalo sì.

 Perchè? Non l'ha mai spiegato Bergoglio - sarebbe stata imbarazzante qualunque sua spiegazione, né vi ha mai fatto cenno Delpini. 

 Noi naturalmente non consociamo Delpini, ci è bastato ascoltare la sua omelia al funerale di Berlusconi per stimarlo come pastore e come persona.

 Il caso di Ortombina, che non nomina Daniele Gatti sostituto di Chailly e che anzi allunga la permanenza di Chailly alla Scala, ha qualcosa di simile al caso precedente, con il dovuto riguardo che meritano le persone eccellenti  del caso ecclesiastico. Non si è  capito perchè non lo abbia mai invitato alla Fenice ( se ricordiamo bene anche noi  facemmo a suo tempo il nome di Gatti per il Concerto di Capodanno: suggerimento non colto, senza spiegazioni) e come mai, sin dal primo giorno del suo insediamento a Milano, nonostante la indicazione del CdI, abbia mostrato indifferenza, anzi netta avversione a Gatti.

 Naturalmente Ortombina non ha mai spiegato le ragioni - che comunque sarebbero indegne di essere riferite - né lo ha fatto Gatti, che negli ultimi anni ha fatto il giro delle istituzioni più prestigiose. Immaginiamo che anche a chiedergliele le ragioni, Gatti  risponderebbe di non conoscerle. Potremmo anche interpellarlo di persona, visto che in queste settimane è a Roma - non lo facciamo per non creargli imbarazzo.

 In ambedue i casi, resta il fatto che in difetto sono sia Bergoglio che Ortombina. Molto meno, anzi affatto Delpini e Gatti.


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