Non sappiamo se si tratta per ora di una notizia, magari anche falsa; ma leggiamo che per la direzione artistica - non direzione musicale - al Teatro Massimo di Palermo, a fianco della sovrintendenza affidata a Marco Betta, viene fatto il nome di Alvise Casellati, direttore d'orchestra. Figlio della parlamentare forzista, ex presidente del Senato, legata a Schifani, governatore dell'isola, e che nel periodo della sua carica istituzionale, tanto ha fatto parlare di sè, per il suo ostentato e smaccato familismo, per l'inconsueto uso dei voli di stato, per gli incarichi affidati anche a sua figlia e per la promozione del figlio direttore d'orchestra, per il quale si dice che abbia messo una buona parola anche per mandare Ortombina alla Scala, sperando che inviti suo figlio, come aveva fatto già alla Fenice.
Alvise Casellati, sarà anche un solerte routinier - non sappiamo se anche 'bravo', come lo sono tanti dai quali non ti aspetti mai voli pindarici ma che sanno sempre assicurare una evidente tenuta nel lavoro, che certo nella musica non è il massimo - ma di lui mai ancora abbiamo sentito parlare se non per fatti e circostanze che non ne attestano certamente la bravura.
Sua madre fece addirittura un volo ' istituzionale' in Sud America per recare di persona una medaglia alla direttrice di un festival che aveva ospite fisso suo figlio ( chi voglia ripercorrere l'intera storia degli 'assist' di Casellati madre a Casellati figlio, provi a scorrere le migliaia di post di questo blog, troverà molto).
Un direttore d'orchestra è più logico che assuma la carica di direttore musicale di una fondazione, della sua orchestra e non che, per dargli il contentino, lo si metta al fianco di un sovrintendente, musicista di professione ed anche di valore che negli anni ha tenuto per sè le due cariche di sovrintendente e direttore artistico, come Marco Betta.
Casellati dirigerà qualche produzione al Massimo di Palermo, oppure la sua carica di direttore artistico servirà a Betta per non farlo andare mai 'in buca' e, nello stesso tempo, per controllarlo anche nel suo incarico?
Per ora, salvo fatti dell'ultima ora, si tratta di una notizia, speriamo che resti tale.
Altra notizia il possibile ritorno di Orazi a Cagliari, donde era venuto via anni fa, per 'accasarsi a Genova. Ma per Cagliari si fa anche il nome di Vicari, ora direttore artistico dell'Orchestra di Roma Tre, senza nessuna esperienza nella conduzione di un teatro. Si dice , però, a suo merito e vanto, che 'è gradito all'attuale ministro Giuli' e dunque alla sua parrocchia politica. E' chiaro quale sia e come lo intenda il merito l'attuale classe politica al potere.
Infine, vorremmo smentire l'informatissima ANSA che dando notizia della conferma di Giambrone all'Opera di Roma, aggiunge che resterà incarica per i prossimi cinque anni. Ma Giambrone di annoi ne ha già 68. Allora che fa Giorgia cambia la legge dei '70 anni' scritta apposta per mandare a casa Lissner e poi anche Meyer? O dirà che il caso di Giambrone è molto diverso dagli altri due, perchè quelli erano 'stranieri'- emigrati, sebbene di lusso - mentre Giambrone è italiano e, per giunta, siciliano, campione nelle giravolte di incarichi e casacche politiche in coppia con suo fratello parlamentare, ed ambedue all'ombra del sindaco Orlando?
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