Michele Morrone senza freni sui social: dopo l’ospitata a Belve del 20 maggio, in cui ha lanciato strali velenosi contro il ‘circoletto’ di attori e registi di sinistra che dominerebbe da tempo le stanze del cinema italiano. Nel pomeriggio di oggi, l’interprete della saga di 365 ha rincarato la dose, con parole forti e dirette, rivolte alla cricca di ‘sinistroidi’ ipocriti e interessati solo all’apparenza. Poi però si è scusato, spiegando che il suo era uno sfogo dovuto ad un disagio che vivono lui e tanti altri artisti che amano questo lavoro e vorrebbero esercitarlo in Italia.
In alcune stories IG poi eliminate, l’attore non ha risparmiato in particolare aspre critiche, pur senza nominarlo, a Luca Marinelli, reo di aver pubblicamente espresso il proprio disagio nell’interpretare Benito Mussolini.
Il tenore ben poco democristiano dell’invettiva ha causato la consueta onda di divisione social, spingendo Morrone in serata a scusarsi per l’uso di parole inopportune. Ecco di seguito i messaggi incriminati
“Ringrazio con il cuore @francescafagnani per avermi dato l’opportunità di esprimere un concetto a me molto caro.
Ciò che ho detto ieri sera al programma “Belve” è un pensiero che ho da tempo e credetemi, non solo il solo.
NON mi sento parte di un cinema, quello ITALIANO, che se la canta e se la suona da solo, pieno zeppo di pregiudizi nei confronti dei “diversi”, che se non hai studiato alla Silvio d’amico o al centro sperimentale non sei nessuno, se non la pensi con il cuore a sinistra sei solo un fascista, se non usi scarpe Clark e non dai l’idea di essere trasandato, non sei un vero attore.
AVETE ROTTO IL C***O!
Pregiudizi di artisti che fanno i finti inclusivi democratici, sinistroidi che dopo aver preso un c***o di David si sentono Dei scesi in terra e si concedono il lusso di fare della morale di sinistra non perché tengono veramente al loro paese, ma semplicemente perché fa figo fare l’attore impegnato nel sociale e nella politica.
Tristi e finti poeti maledetti ubriachi di Rimbaud e Baudelaire, ma con lussuosi appartamenti e villini al mare (Rimbaud non c’aveva na lira).
Siete più tristi delle vostre stesse idee.
Gente che “si sente male e ha sofferto” per aver interpretato il ruolo del Duce, ma che, come per magia, si riprende molto bene da questo tumulto dopo aver incassato 1,5/2 MILIONI DI EURO.
PATETICI.
Se davvero volete fare i rivoluzionari, i Che Guevara 2.0 de noialtri (sic), smettete di fare gli attori, lasciate stare il cinema e scendete in politica, candidatevi e provate veramente a cambiare qualcosa in questo paese, perché dei discorsetti post premiazione David di Donatello
CI SIAMO ROTTI BELLAMENTE IL C***O.”
MICHELE MORRONE
“Quello che ho scritto oggi sui social è frutto di un disagio, mio e di moltissimi altri artisti, che viene dall’amore profondo che ho per il mio lavoro e dalla grande voglia di farlo nel mio paese. Solo questo.
Chiedo scusa ad ogni modo per non aver usato le parole appropriate e per aver eventualmente offeso
qualcuno.”
Michele
Nessun commento:
Posta un commento