giovedì 22 maggio 2025

Meloni e Tajani, assenti in aula al dibattito su Gaza, si sgancia dall'Europa sulla condanna di Netanyahu ( da L'Unità)

 

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parla durante una conferenza stampa a Gerusalemme

Giorgia Meloni è assente, il ministro degli Esteri Tajani pure. Nell’aula della Camera sono all’odg le mozioni su Gaza e tutti sanno che sarà una corrida. A rendere la situazione particolarmente delicata però è il contesto. L’Europa, dopo mesi di esitazioni, si è lanciata, la maggioranza dell’europarlamento chiede l’interruzione dell’intesa commerciale con Israele ma l’Italia, come la Germania ha votato contro. Il Regno Unito sta già procedendo. Buona parte dei leader europei usano toni e parole molto più simili a quelli che in Italia adotta Giuseppe Conte che a quelli della premier e dei suoi ministri. Persino fra Trump e Netanyahu la tensione si taglia ormai con la sega elettrica. Insomma, in ballo non c’è più solo la consueta messa in scena parlamentare italiana ma la crescente eventualità di una ennesima e ancor più profonda divaricazione fra l’Italia e il resto d’Europa. Una faccenda seria di cui la sceneggiata parlamentare italiana è però un riflesso stavolta abbastanza fedele.

Bonelli, in aula, legge i nomi di alcuni bambini palestinesi uccisi e gli riesce quel che non era riuscito a Conte durante il premier time: i deputati si alzano. Dai banchi i 5S sono i primi a far sventolare le bandiere palestinesi. Avs fa lo stesso con appena qualche attimo di ritardo. I discorsi dell’opposizione sono fiammeggianti. L’avvocato Conte furoreggia: “L’Occidente si inginocchia di fronte al governo criminale di Netanyahu. Il governo Meloni è ignobile e continua a coprire i crimini di guerra”. Schlein è meno tribunizia: “Non dimentichiamo il 7 ottobre ma non giustifica il massacro di 15mila bambini. Il voto italiano contro la denuncia dell’accordo di cooperazione con Israele, nel Parlamento europeo, è uno scandalo e non ci rappresenta”. Basterebbe l’elenco degli interventi per capire tutto senza neppure bisogno di ascoltare. Per l’opposizione si iscrivono tutti i leader di partito, per la maggioranza parlano le seconde file. Ma anche se con toni estremamente soffusi, martellando molto più su Hamas che non su Netanyahu anche negli interventi e nella mozione di maggioranza, che sarà approvata, si avverte una presa di distanza da Israele palese...

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