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(ANSA) - ROMA, 27 MAG - "Consideriamo fondamentale, a maggior ragione in un quadro di instabilità dei mercati internazionali, che l'Europa abbia il coraggio di rimuovere quei dazi interni che si è autoimposta in questi anni". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, intervenendo all'Assemblea di Confindustria a Bologna. "Basti questo dato - ha aggiunto -: secondo il Fondo monetario internazionale, il costo medio per vendere un bene tra gli Stati dell'Unione europea equivale a una tariffa di circa il 45%, rispetto al 15% stimato per il commercio interno negli Stati Uniti. Per non parlare dei servizi, dove la tariffa media stimata arriva al 110%: non può essere sostenibile". (ANSA)
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Meloni, sulla follia trumpiana dei dazi minacciati poi sospesi poi tolti poi rimessi, prima altissimi, poi dimezzati, poi rialzati - una follia che nessuno al mondo si aspetta dal presidente di una delle maggiori potenze - ha detto poco anzi niente; e fatto ancor meno oltre l'incontro fra Vance e von der Leyen con tanto di foto ricordo. Ma alla conta dei fatti senza nessun concreto risultato, tanto che all'indomani Trump è tornato a minacciare i dazi all'Europa che 'ha sempre sfruttato l'America' - mantra ben noto - e che poi ha rimandato, dopo che l'UE ha risposto per le rime, a luglio. Dunque nulla di fatto nonostante la 'premier d'Europa' Giorgia - come la definiscono i suoi fedelissimi- si stia muovendo per mostrare che conta, solo perchè eletta, e perchè conta di restare al governo fino alla naturale scadenza del suo mandato. Si muove ma muta al riguardo.
Parla, invece, ma rivolgendosi all'Europa - seguendo in questo il suo inconcludente e perdente alleato Salvini: piuttosto che criticare l'America per i dazi che hanno gettato scompiglio nel mondo intero, con tutte le prevedibili conseguenze di incertezza in un panorama già molto incerto per le guerre - perchè tolga i dazi interni.
Vi ricordate la 'lezione' veltroniana del 'ma anche', sembra somigliarle quella di Giorgia; solo che qui Giorgia l'irenismo veltroniano, l'ha sostituito 'piuttosto' , facendo pesare il 'conseguente', ma dimenticando del tutto l'antecedente' che con Veltroni conservava il suo peso.
Insomma, secondo la premier Meloni, più che darsi pena per le strategie di quel pazzo suo amico americano, l'Europa in questo tragico momento deve pensare a se stessa, facendo i propri compiti a casa io 'lavando in casa i propri panni sporchi'. Questa la lezione di Meloni. ( P.A.)
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