martedì 24 giugno 2025

Pierangelo Conte al giro d'Italia dei Teatri lirici. Direttore artistico a Bologna, dopo Venezia, Firenze, Genova

 Lo incontrammo alla Fenice di Venezia una ventina d'anni fa, alle prime edizioni dell'ormai famoso Concerto di Capodanno veneziano, seguito alla  reinaugurazione del teatro ricostruito, del dicembre 2003.

 Da allora Conte ha lavorato nella direzione artistica, la cui responsabilità  era di Ortombina. Nella decina d'anni che lo abbiamo frequentato ogni fine d'anno, Conte curava i rapporti con l'orchestra- parliamo naturalmente della settimana durante la quale seguivamo la preparazione del Concerto di Capodanno. Ci sembrò come fra l'incudine ed il martello - l'Orchestra e la Direzione ( direzione artistica e sovrintendenza) che non riusciva mai a contenere le rimostranze dell'orchestra che ogni anno minacciava proteste  davanti alle telecamere accese per  accampare diritti che riteneva non rispettati dalla dirigenza.

 Ogni anno i capacissimi Chiarot e Ortombina, capi del teatro, dovevano supplicare Anna Elena Averardi ( incaricata di tenere i rapporti fra Fenice e Rai, anche in considerazione che l'idea dell'ormai famoso concerto era stata sua- ricordiamocelo!) di mettere pace, come ogni volta, chiamata in causa, tentava e le riusciva.

 All'uscita di Chiarot dalla Fenice, per insediarsi a Firenze, Conte lo seguì, e li vi rimase anche qualche tempo dopo che, senza preavviso,  il grande& grosso Nastasi, lo silurò, con i mezzucci tipici degli azzeccagarbugli di ogni epoca ( non poteva essere confermato perchè avrebbe dovuto lasciare l'incarico prima della fine, al cadere dei suoi 70 anni), per insediarvi Pereira, che, si sa, la fine che ha fatto. Conte era il coordinatore artistico, vantando Pereira, come purtroppo molti altri nel nostro paese, la capacità di gestire sovrintendenza e direzione  artistica.

 Conte da Firenze, trasloca a Genova al Nuovo Carlo Felice, al fianco di Orazi, come direttore artistico  per la prima volta, Lì ha dato certamente una impronta alla programmazione, anche se Orazi, da tempo nei teatri ( Macerata, Cagliari, Genova), avrà messo bocca ed anche collaboratori in cartellone.

 All'uscita di Orazi, pochi mesi fa, il come di Conte torna in ballo per la sovrintendenza-direzione artistica della Fenice, dove gode tuttora di un buon nome  e di  cordiali rapporti, da quel che ne sappiamo. E, del resto, come spiegare altrimenti il gradimento  non richiesto che il teatro avrebbe manifestato per un suo ritorno, invece di Colabianchi, sostenutissimo da Fratelli d'Italia, dalle sorelle e perciò anche da Giuli, cui Brugnaro ha  ubbidito muto ( Colabianchi sta con loro dai tempi di Almirante e dell'MSI). Nel qual caso Conte avrebbe fatto il direttore artistico, essendo non praticabile un suo debutto alla sovrintendenza, magari affidata al direttore generale Erri.

 Oggi invece arriva la notizia che conte assume la direzione artistica del Teatro Comunale di Bologna, dove  per la sovrintendenza, il sindaco  ha scovato ( non si capisce consigliato da chi) nientemeno che una italiana, Elisabetta Riva, che per an, ed è l'unico teatro di proprietà italiana fuori dai confini nazionali.

 Bologna perciò è la nuova tappa del tour dei teatri lirici di Pierangelo Conte. E potrebbe non essere l'ultima.


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