Vergnano non accetta nessuna delle tre proposte candidature di Noseda per la carica di direttore artistico del Nuovo Regio torinese, e perciò non si ricandida alla conferma come direttore musicale, incarico che finora ha tenuto assieme a quello di direttore artistico, incarico solo formale, perché anche al Regio c'è ovviamente una segreteria artistica che fa il lavoro sporco, una volta che il direttore musicale ha dettato tutti gli elementi per la sua presenza in stagione.
Su Cristina Rocca- ammesso che la rete ci fornisca notizie attendibili - è quella che suscita le nostre maggiori perplessità e non perché sia donna, e la donna, come sappiamo bene, in Italia,è ancora destinataria di accuse, sospetti, mezze parole immeritate. Dove l'ha pescata? Ci racconti di lei, Noseda. Perché, anche se non abbiamo sostenuto la candidatura di Di Gennaro, potremmo sostenere quella della Rocca.
Su Kerres, invece, la rete è ricchissima di notizie. Su di Lui e la sua famiglia, un esercito di star diviso fra arte e impresa. Questo potrebbe intensificare il rapporto fra opera e vino, vista la proprietà di famiglia di un'azienda vinicola in Toscana. E non sarebbe una novità, semmai l'ennesimo frutto della globalizzazione della banalità che sempre con maggior frequenza unisce un lauto pranzo e pregiati vini ad una rappresentazione teatrale o ad un concerto. Ultimo esempio, ignobile, al San Carlo di Napoli, quest'estate. Nonostante il fragore anche giornalistico, i vertici di quel teatro sono ancora lì al loro posto, come fossero insostituibili, data la loro invidiatissima ed inimitabile competenza.
Nessun commento:
Posta un commento