martedì 18 febbraio 2014

Francesco Antonioni. In Europa lo manda Henze?

Francesco Antonioni è la seconda volta che viene eseguito in questi ultimi anni all'Accademia di Santa Cecilia. La prima, qualche anno fa in un concerto in onore di Henze che s'era portato appresso alcuni giovani compositori, da lui stimati - si disse. Il vanto che Santa Cecilia si fa da alcuni anni di  dare una mano alla musica di oggi, con l'aiuto preziosissimo di Antonio Pappano, ha del vero, ma solo in parte e merita qualche riflessione. Critica. A cominciare dalla famosa commissione ad 'Henze', giunta quasi alle soglie del decesso del musicista,  sulla quale lo stesso compositore aveva scherzato. L'Accademia lo aveva ignorato per oltre cinquant'anni, che senso aveva vantarsi di avergli commissionato un'opera ad ottanta e passa?
  Ciò che risulta comunque strano, nella politica dell'Accademia è la logica delle 'commissioni', negli ultimi anni a D'Amico, Panfili, Battistelli ed altri i cui nomi al momento non ci sovvengono, Ah, no, c'è stata anche la commissione alla Ravinale, appena entrata nel consiglio di amministrazione. Insomma giovanotti per buona parte. In musica anche i quarantenni e cinquantenni sono considerati giovani, come viene considerato Antonioni che di anni ne ha qualcuno più di quaranta.
 Il  suo brano per orchestra, 'Gli occhi che si fermano', che Pappano ha diretto all'inizio di febbraio, non è una commissione dell'Accademia, come avevamo supposto - erroneamente - bensì la prima 'romana' di una commissione fattagli  cinque anni fa dal Teatro di Cagliari, da parte del direttore artistico  Massimo Biscardi, ora sbarcato a Bari, sua terra d'origine. Terra anche di Antonioni, del quale a breve verrà eseguito un nuovo pezzo scritto per 'I solisti di Mosca' alla Camerata barese'  feudo artistico della famiglia Antonioni. A conferma che senza agganci, di qualunque genere, in Italia non si fa nulla, si resta al palo.
 L'Orchestra di santa Cecilia, guidata da Pappano, ha fatto nella settimana passata, una tournée europea, facendo ascoltare anche il brano di Antonioni. Nulla di male in sè, se si aggiunge che la benedizione di Henze in terra tedesca - la sua terra d'origine che l'ha mandato in esilio in Italia - si presume conti qualcosa.
Però il pubblico straniero, tedesco in particolare, si domanderà - forse, come ingenuamente crediamo noi -  ma chi è questo Antonioni  che l'Orchestra di Santa Cecilia porta addirittura in tournée?  Perchè in Germania sono altri i nomi dei più noti musicisti italiani che circolano regolarmente.
Le grandi orchestre  straniere in tournée portano spesso compositori nuovi  delle rispettive nazioni, ma solitamente si tratta di compositori 'residenti'. La domanda, dunque, non è priva di senso, perchè il pubblico straniero si aspetterebbe forse di ascoltare qualcuno dei  più noti musicisti italiani, quasi tutti accademici.
E, invece, sembra che le commissioni, e le conseguenti esecuzioni nei concerti dell'Accademia, siano dettate da ragioni elettorali interne, o dal gradimento o meno da parte della dirigenza o ancora dall'atteggiamento ossequioso di questo o quel musicista verso la dirigenza. Sempre quella. Le recenti lettere di accusa del Cardinale Bartolucci, scmparso nei mesi scorsi, e di altri noti Accademici, fanno pensare.
 Questo  induce ad un'altra riflessione. E cioè che in tutti questi anni l'Accademia non è riuscita a legare a sé i musicisti più noti, suoi membri, i quali si sono sempre sentiti estranei. Non c'entrano le richieste economiche dei medesimi per una commissione.  Se l'Accademia avesse legato a sé tutti i musicisti membri,  siamo certi che taluni avrebbero scritto anche gratis. Sentendosi invece quasi estranei, addirittura sgraditi, è chiaro che pretendano di essere pagati secondo il loro valore di mercato .
 Ed allora ci si rivolge ai giovani che costano  certamente meno o forse niente e che in questa maniera  si legano all'Accademia anche in funzione delle future tornate elettorali.
 Scommettete che Antonioni, sarà presentato, come vuole la consuetudine, da qualcuno alle prossime elezioni accademiche? Se già non lo è stato una prima volta.
Se si guardano i programmi degli ultimi anni, si nota che  alcuni nomi nuovi ENTRATI con  una certa frequenza nelle stagioni ( compositori o interpreti) o sono in procinto di diventare ACCADEMICI O LO SONO DIVENTATI  DA POCO.
Perchè se l'Accademia fosse veramente interessata alla sorte dei giovani musicisti, limitiamoci ai compositori, fuori da queste logiche, allora comincerebbe col dare spazio al miglior laureato del suo corso di composizione affidato a Ivan Fedele. Se non lo fa è perchè attende conferme esterne. Ma allora non  si fida del proprio fiuto poco accademico?
A proposito, perchè l'Accademia non esegue  Lucia Ronchetti che in questi ultimi anni sta conoscendo un grande successo in tutta Europa? Non ci sembra che musiche sue siano state eseguite nelle stagioni ceciliane. Se ci sbagliamo chiediamo venia, perchè  la memoria non sempre ci assiste.
P.S. Contrariamente a quanto pensavamo, il pezzo di Antonioni non è andato in tournée. Chiediamo scusa per l'imprecisione. Resta, comunque valido il discorso relativo alle carriere che si fanno solo appartenendo a consorterie. Chi  pensa di poter andare avanti da solo, sbaglia. E ciò vale in qualunque parte del mondo.  In Italia, chi solo lo pensa  è finito.

2 commenti:

  1. Gentile Dottor Acquafredda, Le scrivo per sottoporle alcune precisazioni relative al suo post “Francesco Antonioni. In Europa lo manda Henze”, pubblicato il 19 febbraio.

    In occasione del concerto per gli 80 anni di Hans Werner Henze, organizzato dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, sono stati eseguiti brani di Turnage, Widmann, Antonioni.

    Mark-Anthony Turnage ha avuto commissioni - tra l’altro - dalla English National Opera e Dallas Opera (The silver Tassie, 2000 English National Opera, direttore Paul Daniel); dalla BBC Symphony Orchestra (Uninterrupted Sorrow, BBC Proms 2002, BBC Symphony Orchestra, direttore Andrew Davies) e dalla Chicago Symphony Orchestra (Chicago Remains, 2007, Bernard Haitink direttore).

    Jörg Widmann ha avuto commissioni, tra l’altro, dalla Bayerische Staatsoper (Babylon, 2012, direttore Kent Nagano); Opéra Bastille (Am Anfang, 2009, Orchestre de l’Opéra National de Paris); Internationale Stiftung Mozarteum Salzburg (Armorica, 2007, Salisburgo, Wiener Philharmoniker, direttore Pierre Boulez)
    È stato compositore residente del Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, the Cleveland Orchestra, Festival di Salisburgo, Lucerne Festival, Vienna Konzerthaus.

    Francesco Antonioni ha ricevuto commissioni dall’Ensemble Modern, Birmingham Contemporary Music Group, MiTo Settembre Musica, Biennale di Venezia, Arena di Verona.

    Sulla commissione di Opfergang:
    “L’Accademia lo aveva ignorato per 50 anni, che senso aveva vantarsi di avergli commissionato un’opera ad ottanta e passa?”
    C’è forse un’età, una data di “scadenza”, per ricevere commissioni? I Berliner Philharmoniker hanno commissionato Correspondances a Dutilleux nel 2003; all’epoca il compositore aveva 86 anni (prima esecuzione settembre 2003, Berliner Philharmoniker, direttore Simon Rattle). L’ultima opera di Elliott Carter, Dialogues II per pianoforte e orchestra, è una commissione del Teatro alla Scala e della Staatsoper unter den Linden di Berlino: prima esecuzione 25 ottobre 2012. Il compositore aveva 104 anni.
    Paul Sacher ha commissionato Metamorphosen a Richard Strauss nel 1944, il compositore aveva 80 anni.

    Riguardo alle commissioni e alle esecuzioni di musica contemporanea a Santa Cecilia, Lei si chiede la logica con cui vengono scelti i compositori.
    Forse per le stesse motivazioni per cui Lei da direttore della Rivista Music@ nei due numeri di Marzo-Aprile e di Maggio-Giugno 2009 (rivista.consaq.it/online/12_09/riv_12_09.htm; rivista.consaq.it/online/13_09/riv_13_09.htm) ha chiamato a presentare nuovi progetti musicali per l'EXPO 2015 di Milano proprio Ivan Fedele, Giorgio Battistelli (che ha collaborato anche a un altro numero), Riccardo Panfili, Azio Corghi: proprio i compositori che negli ultimi anni sono stati eseguiti dall’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia.

    Cordialità

    RispondiElimina
  2. Con una sola differenza che io sono(ero) il direttore di un giornale e chiamo a collaborarvi chi mi pare ( naturalmente sempre e solo persone di cui ho stima, non potendo chiamare tutti), mentre l'Accademia è un ente 'quasi pubblico' finanziato con soldi dello Stato. Per i compositori ai quali accenna, c'è una ragion per ciascuno di essi: Corghi e Fedele, professori in accademia; Battistelli accademico, consigliere d'amministrazione ed ancora non apertamente nemico di Cagli; panfili perchè vincitore di un concorso che, se non sbaglio, era stato indetto dall'Accademia. Stesso discorso vale per i compositori che affiancarono Henze nell'omaggio rivoltogli dall'Accademia, Henze poteva indicare chi voleva. Io non posso impedire ad Antonioni di farsi eseguire o di ricevere commissioni ( quella dell'Arena di verona, per quanto ricordo, fu fatta da Battistelli, all'epoca della sfortunata sua direzione). volevo solo dire che in Accademia vi sono numerosi compositori straconosciuti in tutto il mondo ai quali l'Accademia non ha mai commissionato un brano. Sulla commissione ad Henze, fu lo stesso compositore ad ironizzare, nel corso di un'intervista che ho pubblicato su Music@ che, con mia somma soddisfazione, constato che lei ha letto con attenzione.
    Il fatto è che in Accademia ci sono alcune cose strane: certe presenze costanti, alcune altre del tutto assenti ecc... l'ho scritto tante volte, perchè sono convinto di quello che scrivo, ed alla prossima occasione lo scriverò nuovamente. Perchè non prova anche Lei a difendere gli artisti italiani completamente snobbati dall'Accademia?
    Intanto la ringrazio dell'attenzione. Pietro Acquafredda

    RispondiElimina