Il 'Menestrello' ha fatto centro, precedendo tutti. Il 2 e 3 febbraio, con due e tre giorni di anticipo sulla stampa nazionale, ha sollevato il problema delle enormi disparità dei compensi dei vertici delle nostre istituzioni musicali, oggi resi accessibili a chiunque, in base alla legge che impone la trasparenza, e alla quale fino a quando abbiamo scritto noi, non avevano ancora ottemperato nè la Scala nè l'Opera di Roma, per fermarci alle due più importanti.
E comunque, benché obbligatoriamente accessibili a tutti, non è facile reperirli questi dati, perchè ci sono sempre mille trucchetti precauzionali per non venirne a capo. La Scala ad esempio, mette tutta la sezione 'Amministrazione trasparente' all'interno di un'Area 'RISERVATA', per il cui accesso richiedono nome e cognome, carta di credito, fedina penale ed altro. E allora dove sta la accessibilità gratuita per tutti, voluta dalla legge, dalla quale dipende l'erogazione dei contributi FUS?
E poi ci sono le mille incongruenze. A cominciare dalla Scala: quanto guadagna Lissner? Per il Corriere poco più 500.000 Euro, più benefit ( da dove ha preso la notizia? Dal sito riservato del teatro?)Per il Messaggero che ha dichiarato di aver attinto dal sito del Ministero, il compenso complessivo di Lissner è di oltre 800.000 Euro. A chi credere?
E non è l'unica anomalia, ve ne sono numerose altre. L'Accademia di Santa Cecilia, più della Scala, ha una direzione artistica superafollata e dunque la più costosa in assoluto.
C'è anche l'anomalia dei commissari: nei teatri dove attualmente sono impegnati (Palermo e Napoli) non hanno compensi, a Firenze invece, quello nominato da Renzi ha un compenso di 103.000 Euro. Diciamo che in queste ore i singoli teatri, anche a seguito delle lettura dei compensi dei dirigenti degli altri teatri, diciamo che si stanno sistemando la faccia per non apparire per quello che sono, cioè un pò troppo ESOSI.
Ancora, a Napoli, dove lavora la sig.ra Nastasi - Minoli di nascita, figlia della coppia Minoli/Bernabei - il suo nome non risulta fra i 'dirigenti del teatro, alla stregua - ad esempio - di Laura Valente, dell'ufficio stampa. Eppure avrebbe uno stipendio di 6.000 Euro ( secondo Dagospia); non sarà che a Napoli pagano con questa cifra gli uscieri e perciò Lei non è nominata Lei che fa la dirigente? perchè allora viene pagata come un usciere?
Come si può vedere perfino il direttore generale dello Spettacolo, Salvo Nastasi, per quel che riguarda l'incarico di sua moglie al San Carlo- CHE GLI PROCURATO LUI QUANDO ERA COMMISSARIO!!!! - è entrato in confusione.
Nessun commento:
Posta un commento