giovedì 27 febbraio 2014

Il menestrello ha superato quota 10.000

Con una media  di quasi 1500 visite al mese, il nostro blog ha superato quota diecimila visite., con alcune punte davvero impressionanti per un blog che si occupa di cose musicali, come oggi che, alle 20, ha già avuto 133 visite. un record che forse  aumenterà ancora entro mezzanotte. La cosa ci riempie di soddisfazione e ci fa anche pensare che sempre più navigatori sono interessati a leggere cose che nei giornali non si leggono più da tempo. Se solo pensiamo alle vicende degli ultimi anni  dell'Opera di Roma, ci rendiamo conto - come se ne rendono perfettamente conto i nostri più assidui lettori - che ci sono stati  illeciti di cui i giornali 'fiancheggiatori' hanno taciuto,  decidendo di tacere, per non  disturbare il manovratore incapace che ha portato il teatro sull'orlo del fallimento.
 Comunque noi continuamo ad esser del parere che nella gestione Alemanno(Vespa)De Martino c'è un peccato originale dei tre, quello di aver in fondo fatto di tutto per tenersi Muti, senza badare a ciò che gli succedeva intorno, e che si è rivelato  essere molto grave. E a Muti, pur di averlo, nessuno ha mai rimproverato la sua marcia indietro sulla primitiva decisione di assumere l'incarico di 'direttore musicale'  - come aveva dichiarato anche a noi nel corso di una intervista che abbiamo pubblicato sul mensile CLASS - e dal quale poi s'è sfilato, evidentemente perchè qualcosa non è andato per il suo  (di Muti) verso.  Quella storia non è del tutto chiara e nessuno s'è preso la briga di chiarirla fino in fondo.
 Passando ad altro argomento - come abbiamo fatto  già facendoci prendere la mano, mentre avevamo in mente di segnalare soltanto il traguardo raggiunto -  Repubblica e Corriere , oggi, non avevano nessuno dei due la notizia della revoca dello sciopero, su tutti ha avuto la meglio il Messaggero che, però, lasciandosi andare a briglia sciolte ha tirato in ballo la produttività di due teatri italiani, a mò di esempio e di monito per l'Opera di Roma( una a settimana, considerando che fra una produzione e l'altra passano mediamente tre o quattro settimane di inattività!), che vanta una cinquantina di alzate di sipario l'anno per l'opera: la Scala e il San Carlo, sparando a salve cifre che non stanno  né in cielo né in terra. Vien da ridere se si pensa al San Carlo che in un anno fa 180 alzate di sipario, perchè ne fa al massimo ottanta, contando anche le conferenze stampa e le prove. Come è anche  sopradimensinata la Scala della quale si citano le 260 alzate. Occhio, cara Antonucci. Sono cifre sballate.

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