Ieri il ministro Bray ha riunito a Roma i sovrintendenti delle fondazioni liriche italiane, quelle additate dal pubblico come spendaccione - qualche colpa, più d'una certamente ce l'hanno, ma oggi c'è poco da spendere, non si hanno neanche i soldi per pagare gli stipendi, e senza il fondo istituito dal Ministro parecchie di esse, quantomeno una bella percentuale, sarebbe stata costretta a portare i libri contabili al ministero e chiedere il fallimento - per insegnare loro come risparmiare. In sala riunioni hanno fatto il loro ingresso dei debuttanti: Fuortes a a capo dell'Opera di Roma; Meli tornato a dirigere il Teatro Comunale di Cagliari - in riconoscimento della precedente buona amministrazione; e Biscardi che dopo Cagliari a Bologna ( Orchestra Mozart) si è insediato al Petruzzelli, sulla poltrona di sovrintendente lasciata libera dal commissario Fuortes che, se fosse dipeso da lui, l'avrebbe mantenuta accanto a quella di sovrintendente dell'Opera, come del resto continua a mantenere quella di amministratore delegato dell'Auditorium. Biscardi fra tutti è l'unico debuttante nel ruolo di amministratore, avendo sempre fatto il direttore artistico a Cagliari, dai tempi di Meli.
Naturalmente si sono parlati fra loro. Sono cominciate le grandi manovre e gli spifferi sulle prossime partenze. Lissner ormai è metà a Milano, ma l'altra metà è già a Parigi, non si porta con sé l'attuale cooordinatore artistico, mentre sta facendo lavorare anche per Parigi 'el Greco'- così chiamato per la sua nazionalità, - l' esperto di canto, che è il vero motore della dirigenza vocale del teatro milanese.
Ma l'interesse dell'incontro stava nella rivoluzionaria proposta del ministero per far risparmiare le fondazioni. La ricetta proposta è la seguente: se voi fondazioni vi parlate fra di voi al momento della programmazione, e mettete in atto coproduzioni, risparmiate. Tutti hanno convenuto che il sistema proposto dal ministero era davvero rivoluzionario ed innovativo.
Ciò che non si è detto, ma trattasi di particolare ininfluente, è che non si può andare avanti a spendere per gli allestimenti, dicendo che 'essendo in tanti a produrre si risparmia'. Perchè occorre sempre e comunque risparmiare sugli allestimenti, sui cui costi c'è grande disparità fra teatro e teatro, dove vi sono teatri che producono allestimenti costosissimi, ed altri che per ogni produzione si attestano intorno ai 200.000 Euro. Così, solo così ci sarebbe un vero risparmio, in caso di coproduzione. Se invece si continua a produrre a colpi di 800.000,1.000.000 per allestimento, poco potrà fare una coproduzione, per la voce 'abbattimento dei costi'.
Bray, appena dieci mesi dopo aver assunto l'incarico di ministro del governo Letta, fa le valigie e torna al suo lavoro precedente alla Treccani ed al Festival della Taranta, in Puglia. Buon viaggio!
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