martedì 4 giugno 2024

Santa Cecilia, Roma. La stagione sinfonica 2024-25 con il nuovo direttore musicale Harding, e con il Sovritendente dall'Ongaro che è alla fine del suo secondo ed ultimo mandato (da L' Ape Musicale)

 STAGIONE SINFONICA 2024-2025

La Stagione Sinfonica 2024-2025 segnerà una nuova importante tappa nella storia ultracentenaria dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: dopo quasi vent’anni di direzione musicale di Sir Antonio Pappano, la carica di Direttore Musicale passerà a Daniel Harding che il 21 ottobre alle ore 20.30(con repliche il 24 e il 26 ) dirigerà Tosca di Giacomo Puccini. Inoltre, il 23 ottobre , Daniel Harding dirigerà nella Basilica di San Paolo fuori le mura la Messa da Requiem di Verdi.
Il 7 , 8 e 9 novembre torna sul podio ceciliano, dove ha debuttato nell’ottobre del 2021, il russo Maxim Emelyanychev , classe 1988, che dirigerà in “prima ceciliana” il brano Con brio del compositore tedesco Jörg Widmann (1973) e la Sinfonia n. 103 “Rullo di timpani” di Haydn, penultima delle sinfonie “londinesi”. Il concerto segna anche il ritorno, dopo nove anni di assenza, del pianista norvegese Leif Ove Andsnes che eseguirà il Concerto per pianoforte n. 5 “Imperatore” di Beethoven. Torna anche Semyon Bychkov che il 14 , 15 e 16 novembre dirigerà uno dei massimi capolavori del repertorio sacro, la Messa in si minore BWV 232 per soli, coro e orchestra di Johann Sebastian Bach, composta tra i primi anni Venti del Settecento e il 1749: opera “mirabile”, come ha scritto il musicologo Alberto Basso, che “si impone come creazione originale e unica”. I solisti saranno il soprano Miriam Kutrowatz, il mezzosoprano Catriona Morison, il tenore Benjamin Bruns e il basso Christian Immler. Il 20 , 21 e 23 novembre segnerà l’atteso ritorno dell’austriaco Rudolf Buchbinder (ammesso nel 1951 a soli cinque anni, più giovane allievo di sempre, alla Hochschule für Musik di Vienna) nel doppio ruolo di direttore e pianista, che dirigerà ed eseguirà tre Concerti di Mozart: il n. 27 K 595, completato nel 1791 e ultimo del catalogo del compositore di Salisburgo, il n. 21 K 467 del 1785 e il n. 20 K 466 che sembra anticipare le atmosfere del Don Giovanni.
Dopo il secondo appuntamento in abbonamento di Harding (28-30 novembre) e una pausa di due settimane dovuta alla tournée, l’Accademia accoglierà un nuovo debutto: il 12 , 13 e 14 dicembre sarà infatti la direttrice finlandese Dalia Stasevska – ma nata a Kiev – classe 1984, già assistente di Paavo Järvi e attualmente Principale Direttore Ospite della BBC Symphony Orchestra e Direttrice principale della Lahti Symphony Orchestra, a salire sul podio dell’Orchestra con un programma dedicato nella prima parte a Sibelius (Il cigno di Tuonela, Il ritorno di Lemminkäinen e Finlandia nella versione con coro), mentre nella seconda sarà la volta di Carmina Burana di Orff che vedrà impegnato anche il Coro istruito da Andrea Secchi.
 I concerti del 19 , 20 e 21 dicembre ,tra gli appuntamenti più attesi della stagione, verranno diretti dal venezuelano Gustavo Dudamel , dalla stagione 2026-2027 Direttore musicale della New York Philharmonic, che dirigerà il balletto completo dello Schiaccianoci di Čajkovskij e torna a Santa Cecilia che nel 2005 è stata la prima istituzione italiana ad invitare il direttore.
A seguire, il 9 , 11 e 12 e dal 16 al 18 gennaio , doppio appuntamento con Myung-Whun Chung che dirigerà musiche di Brahms (Concerto per violino con Sergey Khachatryan ), Beethoven (Sinfonia n. 7), Schubert (Sinfonia n. 8 “Incompiuta”) e Rossini (Stabat Mater con un cast tutto italiano). Il 23 , 24 e 25 gennaio segna invece una doppia celebrazione, ovvero il bicentenario della nascita di Johann Strauss figlio (l’autore di Sul bel Danubio blu) di cui verrà eseguito l’Ouverture Una notte a Venezia, la polka Una gita in treno e Frühlingsstimmen, e il cinquantenario della morte di Šostakovic (1906-1975), del quale il direttore austriaco Manfred Honeck dirigerà la Sinfonia n. 5. In programma anche il Primo Concerto per violoncello di Saint-Saëns con Mischa Maisky ,che a Santa Cecilia ha debuttato nel 1983. Il concerto è in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane di Venezia. Il 30 e 31 gennaio e il  febbraio tornerà, per la gioia del “Caro pubblico” romano, il Direttore emerito di Santa Cecilia, Antonio Pappano , con i Notturni di Debussy e il monumentale Concerto per pianoforte, orchestra e coro maschile di Busoni, ultimato nel 1904, affidato al pianista ucraino Vadym Kholodenko , vincitore del Concorso van Cliburn del 2013.
Il 6 , 7 e febbraio torna il giovane direttore svizzero Lorenzo Viotti che presenterà un programma dedicato alla primavera: Sinfonia n. 1 “Primavera” di Schumann, la cantata del 1897 (dedicata a Johannes Brahms) su testo di Paul Heyse Il funerale della primavera di Zemlinsky (prima esecuzione a Santa Cecilia) per soprano, baritono, coro e orchestra e Printemps di Debussy. Per il concerto seguente ( 13 - 15 febbraio ), la bacchetta passerà al milanese Daniele Rustioni (1983) premiato nel 2022 come “Best Conductor” agli International Opera Awards e attualmente Direttore principale della Ulster Orchestra, Direttore Ospite Principale della Staatsoper di Monaco e Direttore musicale dell'Opéra National de Lyon, che dirigerà l’oratorio Ivan il terribile di Sergej Prokof’ev per soli, coro e orchestra basato sulle musiche del film omonimo diretto da Ėjzenštejn del 1944. Il 20 , 21 e 22 febbraio il giapponese Kazuki Yamada , più volte ospite di Santa Cecilia e che nel giugno 2025 debutterà con i Berliner Philharmoniker, dirigerà le Metamorfosi sinfoniche su temi di Carl Maria von Weber (brano che manca dai programmi ceciliani dal 1996) di Hindemith, in cui il compositore tedesco ha elaborato quattro temi di von Weber, la Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninoff con il solista francese Alexandre Kantorow e Petruška di Stravinskij, la storia di “una marionetta” che, come scrisse lo stesso autore, “improvvisamente dotata di vita, faceva esasperare la pazienza dell’orchestra con cascate diaboliche di arpeggi”.
Il 27, 28 febbraio e il 1° marzo Tugan Sokhiev salirà sul podio per un programma interamente russo, con la Ouverture festiva e il Secondo Concerto per violoncello di Šostakovič interpretato da István Várdai al suo debutto ceciliano. Várdai, nato nel 1985, nel 2014 si è aggiudicato il prestigioso Concorso ARD, e da allora è ospite di importanti orchestre internazionali. I concerti del 6 , 7 e 8 marzo sono invece affidati allo statunitense di origini messicane Robert Treviño che dirigerà l’Ouverture del Flauto magico e il Concerto per pianoforte K 488 di Mozart, tra i più amati del suo catalogo. Alla tastiera  siederà lo spagnolo Javier Perianes alla sua prima apparizione a Santa Cecilia. Nella seconda parte della serata, dopo 47 anni di assenza dai cartelloni ceciliani, risuonerà la Sinfonia domestica (1904) di Richard Strauss, un ritratto musicale della famiglia del compositore bavarese che lo stesso Strauss ha diretto a Santa Cecilia nel 1909, nel ‘14 e nel ‘29. Il giovane direttore tedesco Thomas Guggeis per il suo debutto del 13 marzo (con repliche il 14 e 15 ) ha scelto tre brani del repertorio austro-tedesco: il poema sinfonico Morte e trasfigurazione di Richard Strauss, il poema sinfonico Les préludes di Franz Liszt (ultima esecuzione a Santa Cecilia: 2005) e il Doppio Concerto per violino e violoncello di Johannes Brahms che vedrà al loro debutto ceciliano due giovanissimi musicisti della “Generazione Z”, il violinista Daniel Lozakovich nato a Stoccolma nel 2001 e l’italiano Ettore Pagano nato a Roma nel 2003. Guggeis invece è nato nel 1993 a Monaco di Baviera, si è perfezionato al Conservatorio di Milano, è laureato in fisica quantistica, su suggerimento di Antonio Pappano è diventato assistente di Daniel Barenboim e attualmente è Direttore principale dell’Opera di Francoforte. Dopo il terzo appuntamento diretto da Daniel Harding (20-22 marzo), torna il ceco Jakub Hrůša che il 27 , 28 e 29 marzo dirigerà la prima e seconda suite tratte dalle musiche di scena composte nel 1872 da Bizet – di cui ricorrono i 150 dalla morte – per Arlésienne di Alphonse Daudet, il Concerto in Sol di Maurice Ravel e, in prima italiana, il Concertino per pianoforte e orchestra del francese Eric Montalbettì (1968) che vedrà Beatrice Rana alla tastiera. Il concerto è organizzato in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane di Venezia.
Tra i più esperti conoscitori della prassi esecutiva del periodo barocco, Direttore dell’Accademia Bizantina e Direttore musicale dell’Orchestra Haydn di Bolzano, il 3 , 4 e 5 aprile debutterà a Santa Cecilia Ottavio Dantone , che salirà sul podio per la Serenata Notturna K 239, la Sinfonia n. 38 “Praga” e il Concerto per flauto e arpa K 299 di Mozart, che vedrà impegnate due prime parti dell’Orchestra di Santa Cecilia, la flautista portoghese Adriana Ferreira e l’arpista Silvia Podrecca . In programma anche la “prima” italiana di Musica serena per orchestra d’archi del compositore lettone Pēteris Vasks (1946), eseguita per la prima volta nel 2015 in Finlandia.
Dopo le Scene dal Faust di Goethe che Harding dirigerà l’11, 12 e 14 aprile e i suoi concerti del 17-19 aprile con musiche di Dvořák e Mahler, il 16 aprile torna dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno a Santa Cecilia con la sua orchestra Utopia ,il direttore greco Teodor Currentzis . Currentzis dal 2018 al 2024 è stato Direttore principale della SWR-Symphonieorchester, è Direttore Artistico dell'Orchestra e del Coro MusicAeterna e il fondatore e Direttore artistico di Utopia, composta da musicisti provenienti da circa trenta Paesi. In programma il Secondo concerto per pianoforte di Brahms con il solista Alexandre Kantorow e la Quarta Sinfonia “La vita celeste”di MahlerE torna anche, dopo 11 anni dalla sua ultima presenza, il ceco Tomáš Netopil (1975) che tra il 28 e il 30 aprile dirigerà la più celebre composizione di Dvořák, la Sinfonia n. 9 “Dal Nuovo Mondo”, cinque Danze ungheresi di Brahms (nn. 17-21) che documentano l’amore del compositore tedesco per il canto popolare ungherese, e il sognante e malinconico Secondo Concerto per pianoforte di Chopin con il pianista nato a Parigi nel 1977 da genitori cinesi ma cresciuto a Montreal, Bruce Liu .
Il 15 , 16 e 17 maggio l’appuntamento è con Daniele Gatti , Direttore musicale della Staatskapelle di Dresda e del Maggio Musicale Fiorentino che dirigerà due capolavori per coro e orchestra di Johannes Brahms, il Canto delle Parche del 1892 su un testo tratto dall’Ifigenia in Tauride di Goethe, e il Canto del destino dall’Hyperion di Hölderlin che affronta i temi del destino e della beatitudine degli dèi contrapposta alla disperazione dell'umanità. Nella seconda parte della serata dirigerà i tre movimenti dell’ultima e incompiuta sinfonia di Anton Bruckner, la Nona. Per il 25° appuntamento di stagione, in cartellone il 22 , 23 e 24 maggio , la protagonista sarà l’opera contemporanea: il compositore britannico George Benjamin infatti dirigerà la sua Written on Skin (in forma semiscenica con la regia dell’inglese Ben Davis) che si basa sulla leggenda del cavaliere e trovatore Guillem de Cabestany, della quale si trovano echi anche in Boccaccio e Petrarca. In questa drammatica storia ambientata nella Provenza del 1200, il Protettore invita il Ragazzo a illustrare un manoscritto sulla propria famiglia ma, scopertane la relazione con la moglie Agnès, lo uccide per dare in pasto alla sposa il suo cuore. Dalla “prima” del 2012 al Festival di Aix-en-Provence l’opera è stata eseguita nei principali teatri d’opera del mondo ed è reperibile in cd e dvd. Il cast vocale è composto da Liv Redpath, Mark Stone, Iestyn Davies, Judith Thielsen e dall’italiano Leonardo Cortellazzi. Il 29 , 30 e 31 maggio , secondo appuntamento con Daniele Gatti che dirigerà Alba e viaggio sul Reno dal Crepuscolo degli dèi e, dalla stessa opera, la celebre Marcia funebre di Sigfrido (III atto, 2a scena) mentre nella seconda parte risuonerà il poema sinfonico Una vita d’eroe di Richard Strauss.
Dopo i concerti del 5-7 giugno diretti da Harding, la stagione sinfonica si chiuderà il 12 , 13 e 14 giugno con uno dei più apprezzati direttori di oggi, il russo naturalizzato austriaco Kirill Petrenko , Direttore musicale dei Berliner Philharmoniker, che dirigerà la Sinfonia concertante K 297b di Mozart che impegnerà quattro prime parti dell’Orchestra ceciliana: Andrea Oliva (flauto), Francesco Di Rosa (oboe), Andrea Zucco (fagotto) e Alessio Allegrini (corno). Chiuderà la serata la Prima sinfonia di Johannes Brahms. Lo stesso programma verrà eseguito il 15 giugno alla Scala di Milano, dove l’Orchestra è stata ospite l’ultima volta nel novembre del 2022

1 commento:

  1. C'è soltanto da sperare che il successore del maestro Dall'Ongaro sia meno vanesio e un po' più pragmatico e affronti con risolutezza il problema di una sala che si va vieppiù svuotando e di un Auditorium che a causa di un cantiere che a suo tempo fu gestito in maniera donchisciottesca tra l'omertà della stampa oggi soffre di obsolescenza programmata. Oltretutto la penuria di ascensori e toilettes e il riscaldamento inadeguato sono senz'altro la causa principale dell'estinzione progressiva degli abbonati, notoriamente di età avanzata.

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