Non è la prima volta che un festival dedica attenzione al tema della presenza delle donne nella musica. In Italia, ad esempio, lo Sferisterio di Macerata, un paio d'anni fa, per volontà del suo capo, Francesco Micheli, ha anticipato Lucerna, portando sul podio dell'Arena tre direttrici e in scena eroine , come Violetta, Manon, Tosca, con uno sforzo di immaginazione e produttivo senza pari.
Al medesimo tema della presenza delle donne nella musica ha dedicato una vita di studi ed infinite iniziative Patricia Adkins Chiti, con la sua 'Donne in musica' e con la pubblicazione di alcuni volumi sull'argomento.
Ora che arriva anche Lucerna che porterà nel festival donne compositrici, strumentiste, cantanti - finalmente anche le cantanti presenti ad un festival tanto importante - viene da domandarsi quanto questo sbarco in massa giovi alla causa della 'parità' di uomini e donne nella musica. Con una attenzione particolare alle direttrici d'orchestra, tuttora abbastanza rare, mentre nel campo del canto come dello strumentale, ed anche nella composizione, come ha scoperto Lucerna, le donne sono in numero considerevole.
Ben 11 le direttrici che sfileranno sul podio del Festival di Lucerna. E, in un giorno particolare, il 21 di questo mese, se abbiamo capito bene, cinque di esse, dalla tarda mattinata a pomeriggio inoltrato, si esibiranno una dopo l'altra in un concerto fiume e 'monstre', nel senso di 'mostruoso'. Mai vista tanta concentrazione di donne sul podio nello stesso giorno ed in così poco tempo.
Poi nei giorni successivi ciascuna di loro probabilmente ( noi lo spereremmo!) dirigerà il suo concerto, ma quella passerella dovrebbe servire, nelle intenzioni dell'acuto sovrintendente, a mettere le cose in chiaro, e a far sapere che anche le donne dirigono.
Servirà alla causa quell'ammucchiata?
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