La discussione sulla 'deportazione' - cosiddetta - dei professori del sud al nord del nostro paese, non si è ancora conclusa. Che anzi, con i risultati degli esami di maturità si è ulteriormente acuita. Si è data la colpa alle commissioni d'esame del meridione che , si è detto e scritto, sono state nei confronti dei loro esaminandi di manica larga, allo scopo di autopromuoversi indirettamente da parte dei professori medesimi. Se si mandassero professori del nord nelle commissioni d'esame del sud i 100/100 e lode si ridimensionerebbero.
Già ma dove stanno i professori del nord, e quali sono? Perchè nella discussione si è venuto anche a sapere che gli allievi delle scuole del sud, negli anni sono diminuiti- dal 50% circa di un tempo rispetto al totale degli studenti italiani, si è giunti ora a poco più del 35%. Che vuol dire che la gran parte degli studenti si trova al nord, dove evidentemente la scolarizzazione nelle scuole di ogni ordine e grado è più capillare.
Perciò se si dovessero mandare nelle commissioni del sud professori del nord, questi sempre provenienti dal sud sarebbero. E dunque il problema è senza soluzione, perchè anche l'introduzione dei cosiddetti sistemi di valutazione INVALSI non riuscirebbero a risolvere il problema ammesso che di problema si tratti. In ogni scuola ogni commissione, anche da anno ad anno, valuta diversamente gli allievi e traduce altrettanto diversamente il giudizio di 'maturità' in numeri.
La nostra lunghissima esperienza di insegnante ci conduce a simili conclusioni. Quante volte alla fine di un esame abbiamo perso tempo anche per il voto da dare, ad esempio, se insufficiente: 2 o addirittura 1 oppure 3 o 4? Attribuire 1 o 2 per indicare l'insufficienza dell' esame sostenuto a noi è sempre parso una specie di 'sfregio' e di 'disprezzo' nei confronti dell'esaminando, e perciò ci siamo sempre opposti a tale traduzione in numero della insufficienza riscontrata. Non è che un esempio.
Torniamo alla cosiddetta 'deportazione'. Esiste un'alternativa? Potrebbe essere quella di spostare gli studenti al sud per non spostare i professori al nord? Bella trovata.
Comunque anche nel caso delle cosiddette deportazioni, i professori incolpano l'algoritmo al quale il ministero ha affidato lo smistamento, per lavarsi la coscienza dei numerosissimi imbrogli che ha sempre fatto nella destinazione dei professori e che, sicuramente, troverà modo di continuare a fare.
Perchè per i problemi dei 'raccomandati' in ogni senso o campo, si trova sempre una soluzione.
Sempre lo steso idiota algoritmo fu invocato da Nastasi, e Franceschini con lui, per falcidiare le attività di spettacolo dal vivo in Italia (festival, associazioni, rassegne ecc...).
Nei giorni scorsi, leggendo le infinite relazioni sul terremoto che ha sconvolto il centro Italia e che ci rimanda con il ricordo ancora dolente a quello aquilano che abbiamo vissuto in prima persona attraverso i volti e le storie dei nostri allievi di Conservatorio, abbiamo anche letto che , merito di un algoritmo, in Giappone si stanno facedo grandi progressi nell'AVVISTAMENTO, con anticipo di qualche ora dei terremoti.
Beh l'unico caso in cui l'algortimo non è idiota, in Italia non lo si utilizza.
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