Ieri sera a 'In onda' della La7, era ospite Guido Bertolaso che per aver organizzato e diretto la Protezione civile per un decennio circa, e per avuto esperienza dell'emergenza terremoti in più occasioni compreso il catastrofico terremoto aquilano, aveva tutte le ragioni per essere interpellato sull'argomento. Alla sua destra e sinistra il giornalista Gatti( L'Espresso) durissimo con Bertolaso, durissimo ogni pur ragionevole causa, beccato in aperta dissidenza con il giornale del suo stesso gruppo, 'La repubblica', ed il sottosegretario dell'Economia con la delega per i disastri, di cui al momento non ci sovviene il nome ma che parlava come un libro scritto, che lei leggeva, e perciò poco rilevante.
Per la semplice presenza di Bertolaso in tv si indigna Alessandro Gassman, quello del tonno, che negli ultimi tempi, avvenenza da bel tenebroso a parte, ha girato parecchi stabili per volontà di Gianni Letta, e che ricordiamo soltanto perchè, durando nella sporcizia Roma, ha lanciato l'invito ai cittadini a prendere scopa e paletta e pulire davanti casa. Ora questo piccolo inutile eroe non ha nessun titolo per indignarsi pubblicamente ( attraverso i social, come si dice) della presenza di Bertolaso che ha gestito in Italia molte emergenze e che a tutt'oggi, salvo alcune assurde accuse di Gatti si è macchiato solo di quegli incontri, non di Protezione civile, nel Salaria Village - ci pare si chiami così.
Alcuni si sono arricchiti con il terremoto aquilano, Bertolaso no. Il quale, invece, ha affrontato l'emergenza sfollati - oltre cinquantamila unità, cifre da capogiro - con determinazione. Se poi il governo dell'epoca, anche per favorire alcune aziende, ha voluto erigere quei monumenti alla disintegrazione sociale che sono i vari gruppi di case, Bertolaso non ha responsabilità alcuna. Lui ha fatto sì che in pochi mesi gli aquilani rimasti senza casa avessero un tetto. Se poi gli Anemoni, i Balducci e gli altri , compreso quell'altro farabutto di Piscitelli, che la notte del sisma si sfregava le mani pensando agli affari, non può esser colpa di Bertolaso che certamente aveva pieni poteri in quei mesi ma che forse, salvo qualche favore, non è il colpevole numero uno della mancata ricostruzione.
Girando per L'Aquila abbiamo notato fino all'ultima nostra visita tutti quei palazzi ingabbiati con barre di ferro della ditta Mercegaglia, alla quale nessuno però ha chiesto il conto di quanto abbia fruttato alla sua azienda il terremoto.
Troppe cose andrebbero riscritte e rettificate sul terremoto aquilano. Anche tutto quel che, ingiustamente, di negativo è stato addebitato a Bertolaso, al quale si deve se il Conservatorio aquilano, unico fra gli istituti di formazione, ha avuto fin dalla fine dell'autunno dello stesso 2009, una sede provvisoria sì, ma con caratteristiche che prima di allora non aveva mai avuto, e nella quale tuttora risiede. Nonostante avesse, negli anni, vagato, per palazzi storici di grande pregio ma di poca pratica utilità.
Nessun commento:
Posta un commento