Il restauro del Colosseo, monumento simbolo dell'Italia nel mondo, è un affare che scotta e che dovrebbe produrre bruciature inguaribili più che sulle dita di mister Tod's su quelle di Franceschini e della sua corte ministeriale.
Cosa dice di così bruciante la Corte? Dice che i favori resi a mister Tod's, sponsor del restauro del Colosseo, che vi ha messo ben 25 milioni di Euro, sono eccessivi, soprattutto per la durata degli stessi.
Forse vero, ma senza i soldi di Mister Tod's il Colosseo stava ancora in quelle pietose condizioni nelle quali si trovava prima del restauro. Per il quale il ministero di Franceschini e dei suoi inutili predecessori non era riuscito a trovare soldi. Versati poi nelle casse del ministero da mister Tod's che ha aperto una fila di sponsor, che speriamo lunga e duratura.
Lo stesso ministero, che non disponeva nei suoi fondi di quei 25 milioni per il restauro del monumento, ha invece immediata disposizione di 18 milioni di Euro che il ministro Franceschini ha destinato al suo inutile progetto di ricostruire la platea lignea del monumento, dove ospitare sfilate e spettacoli di funamboli e majorettes ed anche per cene esclusive - come già avvenuto.
Ma se Franceschini o qualche suo inutile predecessore avesse trovato subito i soldi necessari al restauro del Colosseo, non sarebbe stato costretto dalla necessità ad andare in cerca di sponsor con il cappello in mano.
La Corte in sostanza dice che il ministero non può fregarsene dei suoi tesori, mandandoli in malore, dicendo sempre che ha non ha fondi - fondi che poi trova all'istante per progetti come quello della ricostruzione della platea - e poi pretendere dagli sponsor, oltre i soldi che dice di non avere, una sensibilità disinteressata.
Se altri mister Tod's mettessero mano ai loro portafogli e dessero tutti i soldi necessari per rimettere in sesto il grande patrimonio italiano, chi gli va a dire che pretendono molto nello sfruttamento a loro favore dei beni restaurati?
Il ritardo nella prosecuzione dei lavori al Colosseo - che allunga i tempi di sfruttamento concessi a mister Tod's - non è imputabile allo sponsor, bensì al ministero che procede, anche quando ha i soldi, come un pachiderma, ma anche - guarda caso - al progetto folle di Franceschini della platea, la quale ha ritardato l'inizio dei lavori agli ipogei, già finanziati da mister Tod's.
Ma allora la Corte bacchetti duramente Franceschini e si auguri che di mister Tod's l'Italia ne abbia ancora tanti.
E poi, come mai nessuno - e neanche l'attentissima Corte - s'è lamentato di quella ignobile carnevalata ospitata nei Fori, pagata da un ricco 'pirata' della Malesia che ha una compagna cantante, intitolata 'Music for Mercy'? Quella orrenda serata, trasmessa anche dalla Rai con la benedizione del Vaticano, è servita solo a far sfilare in passerella quella giovane bella cantante, compagna del pirata. Ed anche a lui. Non è stata una profanazione del Foro romano, senza che neanche un Euro il ricco malese destinasse alla sua manutenzione?
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