Altro che 'mezzodisastro' come lo aveva soprannominato Renzi. Dario Franceschini, sulla poltrona del Collegio romano, si rivela ogni giorno di più 'disastro completo'.
All'indomani del terremoto , quando gli hanno fatto notare che era tempo di svegliarsi, prima che i mostri umani che si aggirano come sciacalli pronti ad avventarsi sulle eccellenze artistiche che quei paesini nascondevano, facessero la loro parte dopo la distruzione del mostro naturale, ha risposto che prima occorreva pensare alle vite umane e dopo ai beni artistici. E naturalmente nessuno avrebbe potuto biasimare tale comportamento maledettamente corretto, che invece era scorretto su tutta la linea e sintomo della incapacità e incompetenza del ministro.
Il quale avrebbe dovuto immediatamente inviare nei paesini, accanto alla protezione civile , alla croce rossa ed ai volontari, gli esperti - la cosiddetta unità di crisi dei beni culturali - per provvedere alla messa in sicurezza di ogni cosa. Perchè anche per i beni culturali vige la stessa regola che per le vite umane da salvare, e cioè che i primi giorni, anzi le prime ore, sono fondamentali.
Franceschini ha fatto bella figura, ma s'è guadagnato le critiche di tutto il mondo che tiene alla salvaguardia del nostro patrimonio artistico e monumentale.
Del quale, evidentemente, a Franceschini, non importa nulla, se nei giorni di ferragosto importanti siti archeologici e musei sono rimasti chiusi per carenza di custodi, secondo l'organico previsto. Ha nominato venti supersovrintendenti, pescandoli anche all'estero, si fa bello facendo la giornata dell'arte per il terremoto, ma poi fa mancare a musei e siti archeologici il personale per tenerli in vita ed aperti.
Già, perchè proprio in questi giorni in cui lui si fa vanto di aver trovato nelle pieghe del ministero i 18 milioni per costruire la platea lignea del Colosseo - inutile e costosa opera per la quale non sarà ricordato, se mai riuscisse a realizzarla, semmai deriso ed incolpato per aver buttato al vento una montagna di soldi che poteva essere destinata ad altro, come alla manutenzione ordinaria del nostro patrimonio d'arte - si viene a sapere che, a fatica, è riuscito ad ottenere dal governo, di cui fa parte, la somma di una quarantina di milioni di Euro da destinare, nel corso dell'intero anno, a detta manutenzione ordinaria. Appena il doppio di quelli destinati alla sua folle impresa. Come la chiamate questa se non follia, la follia di un ministro che si rivolge, cappello in mano, ai ricchi del mondo per ottenere soldi per restauri e manutenzione, che lui non ha, mentre i soldi per quella pazzia al Colosseo, li ha subito trovati ?
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