Giorgio Carnini, organista, è abbastanza noto per aver bisogno di ulteriore presentazione, mentre ne serve per illustrare la sua caparbia attività, già di alcuni anni, per mettere fine ad una ferita inflitta alla musica a Roma da un noto musicista oggi defunto, Luciano Berio. Il quale Berio, subentrato a Cagli, alla guida di Santa cecilia (Accademia), dopo esserne stato prima commissario, non ravvisò la necessità, nonostante le forti proteste di diversi settori della musica e non, che l'Auditorium avesse, nella sala più grande, un organo a canne.
E ciò nonostante che il suo amico Renzo Piano avesse già rielaborato il progetto della Sala Santa Cecilia, per la sua collocazione. Berio non ne volle sentir parlare; una commissione presieduta da Luigi Ferdinando Tagliavini fu praticamente esautorata ed anche, per certi versi, trattata a pesci in faccia, come si usa dire in simili casi.
Per il noto musicista ligure,che discendeva da una famiglia che vantava anche organisti di chiesa, l'organo era strumento 'da chiesa' ed una sala da concerto non ne aveva certo bisogno. Almeno a Roma, mentre tutte le grandi sale da concerto costruite in questi ultimi anni mostrano uno strumento a canne all'altezza delle loro prestigiose architetture, fra gli ultimi quello del nuovo auditorium di Lucerna. Roma no.
Al punto che, oggi, per fare un concerto d'organo, nella città che ha vantato nella seconda metà del Novecento due organisti di vaglia come Fernando Germani - che tante volte e non solo a Roma ha eseguito gli omnia organistici di Johann Sebastian Bach, attirando folle di ascoltatori - e Ferruccio Vignanelli, deve rivolgersi agli strumenti delle chiese romane.
Insomma la musica organistica, tutta la musica organistica, era musica 'per la chiesa', liturgica o no poco importa, secondo il vangelo di Berio. Una incomprensibile semplificazione e volgare valutazione che non ci si poteva attendere da un musicista portato in palmo di mano nel mondo.
E per quella sua decisione, ancora oggi - a quindici anni dalla sua apertura- l'Auditorium di Roma non ha un organo, per concerti e cicli di concerti che a Roma - come in tante altre capitali del mondo - hanno sempre un grande seguito e vantano lunga tradizione.
L'accesa discussione che si ebbe fra esperti, all'epoca della INFAME decisione di Berio, sulla natura e conformazione tecnica e stilistica dello strumento da progettare e costruire per l'Auditorium, non fu alla base di quella decisione.
Per vedere di mettere riparo a quella INFAME decisione e per sensibilizzare l'opinione pubblica e la folla di appassionati ed amatori, Giorgio Carnini, con la sua 'Camerata Italica', da qualche anno organizza un festival organistico, in pieno svolgimento, ospitato nella Sala Accademica del Conservatorio di Via dei Greci, l'unica sala dotata di un organo a canne di pregio. Per tutti gli altri strumenti, occorre rivolgersi alle chiese. Anche per questo, grazie Berio
N.B. Su Music@, alcuni anni fa, affrontammo l'argomento riproducendo anche documenti originali che qualcuno ci fornì, ma non l'Accademia di Santa Cecilia che non voleva che pubblicassimo alcunché sull'argomento.
Nessun commento:
Posta un commento