Circa 75 mila spettatori e oltre 100 mila presenze in città. La prossima opera inaugurale? Sicuramente sarà ancora contemporanea». Tira le fila del 61esimo Festival di Spoleto, Giorgio Ferrara che stasera calerà il sipario del Due Mondi con l’attrice francese premio Oscar Marion Cotillard che arriverà in piazza Duomo, dove è attesa il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, in sella a un cavallo bianco per interpretare Giovanna D’Arco.
De Augustinis: «Eccellente partecipazione di pubblico» Accanto a Ferrara, domenica mattina alla sala Pegasus, il sindaco Umberto De Augustinis, presidente della Fondazione, che parla di «assalto al botteghino per lo spettacolo finale» e, più in generale, di «un’eccellente partecipazione di pubblico, anche dal punto di vista qualitativo: ieri notte (sabato, ndr) alle una piazza del Mercato era piena di gente che con molta tranquillità si è goduta il nostro salotto buono. Nel prossimo Consiglio di amministrazione – ha poi annunciato il primo cittadino di Spoleto – delibereremo lo spostamento della presentazione ufficiale del prossimo Festival da Roma a Spoleto, credo – ha sostenuto – si tratti di una novità che gli spoletini attendevano da tempo e che dà un segno all’integrazione tra il Due Mondi e la città, apparso quest’anno molto vivido sia per la partecipazione del Lirico sperimentale che per la presenza importante di cittadinanza nei teatri e nelle piazze».
Spoleto61 in numeri Quindi il bilancio dell’edizione al gran finale, organizzata con circa 5 milioni di bilancio, gran parte proveniente da fondi pubblici, mentre il «contributo di sponsor e mecenati è arrivato a 966 mila euro, mentre gli incassi di biglietteria, domenica mattina, valevano 620 mila euro, in linea – ha detto Ferrara – con il previsionale del Festival. Il programma di Spoleto61 ha contato 60 titoli e 148 repliche, 21 mostre e 23 eventi, portando in città 972 tra attori, ballerini, cantanti e musicisti, mentre 194 sono stati i registi, coreografi, scenografi e autori».
Ferrara: «Riaffermato primato del Festival» Spoleto61 è anche il decimo Festival diretto da Ferrara che, quindi, allarga lo spettro fino al 2008: «I primi cinque anni sono stati di ricostruzione – ha commentato – mentre i successivi cinque di consolidamento, che ci hanno permesso di riaffermare il primato di Spoleto su tutti i festival italiani e anche di molti europei». Davanti c’è la sfida del prossimo biennio, il direttore dice che con «la flemma anglosassone del sindaco, che vede affronta con fermezza e in maniera giusta le questioni, sono certo lavoreremo in armonia», mentre sulle anticipazioni del programma 2019, Ferrara non si sbilancia «perché – dice – come manifesto interesse i prezzi triplicano». L’unica indicazione sul prossimo Due Mondi riguarda l’opera inaugurale: «Con il Minotauro abbiamo aperto il Festival alle opere contemporanee e vorrei continuare in questa direzione proseguiremo, cercando autori giovani o anche meno giovani». L’attesa è già iniziata.
@chilodice
BILANCIO 2017. Dichiarazioni di Giorgio Ferrara
Crescono ancora presenze e incassi record Di presenze Spoleto se ne sono contate quasi 90 mila, ossia 10 mila in più dello scorso anno «mentre nel 2008 – ricorda Ferrara, quell’anno alla sua prima edizione da direttore artistico – le presenze furono 15 mila». Crescono anche gli incassi della biglietteria, che già dopo il primo weekend di Due Mondi aveva realizzato il suo record, eguagliando il bilancio finale del 2016, quando dal botteghino arrivano 670 mila euro: «I conti li chiudiamo lunedì – va avanti Ferrara – ma siamo comunque oltre gli 860 mila euro mentre dieci anni fa giravamo intorno al mezzo milione».
BILANCIO 2017. Dichiarazioni di Giorgio Ferrara
Crescono ancora presenze e incassi record Di presenze Spoleto se ne sono contate quasi 90 mila, ossia 10 mila in più dello scorso anno «mentre nel 2008 – ricorda Ferrara, quell’anno alla sua prima edizione da direttore artistico – le presenze furono 15 mila». Crescono anche gli incassi della biglietteria, che già dopo il primo weekend di Due Mondi aveva realizzato il suo record, eguagliando il bilancio finale del 2016, quando dal botteghino arrivano 670 mila euro: «I conti li chiudiamo lunedì – va avanti Ferrara – ma siamo comunque oltre gli 860 mila euro mentre dieci anni fa giravamo intorno al mezzo milione».
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