Giovanna Marinelli, assessore alla cultura a Roma , ha gettato la maschera facendoci conoscere il suo effettivo valore all'interno della giunta di Ignazio Marino. Ne ha dette tante nei mesi da quando sta in Campidoglio, ma l'altro ieri ne ha detta una ancora più grossa, volendo rispondere indirettamente alla lettera di Franco Bernabè dimessosi dalla presidenza di Palaexpo assieme a tutto il Consiglio di amministrazione. In sostanza Bernabè aveva detto alla Marinelli: bella di zio, noi ci siamo procurati tutti i soldi necessari alla attività di Palaexpo e Scuderie, il finanziamento che reclamiamo dal Comune serve alla amministrazione della istituzione ed alla fornitura dei servizi - capito, bella di zio?
Bella di zio Marinelli ha fatto finta di non capire, per ordine di Marino, ed ha risposto che presto il Comune provvederà alla formazione di un nuovo CdA di Palaexpo, perchè il consiglio presieduto da Bernabè non ha raggiunto i risultati 'di missione' che si era prefisso. Ed ha aggiunto, come monito, che invece in altri casi, come all'Opera di Roma, il miracolante Fuortes i risultati prefissi li ha raggiunti. Dimenticando di dire, bella di zio, che Fuortes ha attinto al fondo 'salva teatri' ben 25 milioni, ed ha ottenuto anche dal Comune sostanziosi finanziamenti (14 milioni) anche se inferiori, ma di poco, a quelli dell'anno precedente; mentre al Palaexpo si volevano tagliare con la scure.
Nessuno dice in faccia a 'bella di zio' queste cose, neppure il Corriere che ospitando un suo intervento, pietoso, ( come del resto altrettanto pietoso è stato il cosiddetto bilancio della cultura a Roma di ieri!), le ha dato spazio per giustificare il nulla che nel settore ha fatto lei ed il suo capo Marino.
Il Governatore Emiliano della Regione Puglia, comincia subito con un passo falso, assumendo a suo portavoce la sua compagna, della famosa famiglia dei Laterza baresi, alla quale appartiene - forse - la potentissima mamma di Nastasi( proprio lui), giudice di alto grado alla Corte dei Conti.
La Laterza di Emiliano è stata sua portavoce negli anni al Comune, poi si è occupata della sua campagna elettorale, ma nel frattempo essendo scoccata la scintilla dell'amore fra i due, appena si è insediato alla Regione, Emiliano l'ha assunta come portavoce. Lei dirà, dalla Regione, al mondo ciò che vuole e pensa il suo Emiliano - badate che lei lo chiama per cognome, che finezza! - il quale però, a casa, farà solo quello che Laterza dirà ( anche lui la chiama per cognome?). Insomma una specie di vendetta di Emiliano sulla sua compagna.
La decisione di Emiliano ci fa capire quanto difficile sia oggi trovare lavoro, al punto che se tu uno non lo assumi al tuo fianco quando hai potere, ben difficilmente il lavoro lo troverà altrove. I meriti non contano. E, del resto, anche Renzi, da palazzo Chigi, sta trovando lavoro a tutti i suoi amici disoccupati; solo quelli fiorentini o toscani.
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