Un teatro non va giudicato dalle defezioni, perchè ci sono ragioni per le quali non si può pretendere dagli artisti scritturati, fedeltà assoluta. Un teatro si giudica dalla capacità che ha di supplire alle defezioni con sostituzioni degne dei fuggiaschi - così aveva risposto Pereira, già alcune settimana fa quando qualcuno gli aveva fatto notare che le defezioni scaligere, in questa stagione, per una ragione o per un altra, cominciavano ad essere troppe ed anche troppo frequenti.
(Diversamente da ciò che fino alla scorsa stagione è accaduto a Santa Cecilia, quando la defezione o fuga all'ultimo momento di un qualunque direttore, specie se di nome, veniva rimpiazzata con Rizzari, assistente di Pappano, bravo ma che ,soprattutto, faceva risparmiare all'Accademia un sacco di soldi).
Fino a quelle, una dietro l'altra dell'Otello rossiniano in scena questi giorni. Ma forse la storia di questo Otello è troppo lunga per essere raccontata tutta, e certamente comincia da Lissner, che su suggerimento di Barenboim chiama Jurgen Flimm, ex di Salisburgo, ora nella Berlino di Barenboim, per un Otello. Non di Rossini ma di Verdi. Come poi si sia passato da Verdi a Rossini, passando anche attraverso una schiera di altri collaboratori è lungo e tortuoso raccontarlo. Anche sul podio sono passati più di un direttore, dopo il forfait di Gardiner e la rinuncia di Mariotti a prendere il suo posto, giacchè l'aveva diretta nella Pesaro sua, di suo padre e di suo fratello e sua sorella, dove aveva conosciuto la Peretyatko che poi sarebbe diventata sua moglie e che canta in questo Otello alla Scala... insomma dopo tutto questo via vai e fughe, Pereira chiama un direttore, cinese, che l'aveva diretta con critiche lusinghiere a Zurigo ( prima, durante o dopo l'era Pereira?) ma che non va giù al pubblico, che comunque affolla il teatro, e soprattutto non va giù a Natalia Aspesi, il celebre critico musicale che pende ancora per Lissner e non ne vuole sapere di Pereira.
La quale Aspesi manda a dire a Pereira che deve finirla con queste defezioni: Capito Pereira? Non faccia arrabbiare la Aspesi.
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