L'ordina l'ISTAT, il Consiglio Comunale di Roma ubbidisce. Per semplificare, d'ora in avanti, non saranno più usati i numeri romani nella toponomastica stradale. Al loro posto neanche i numeri arabi, che resteranno solo nella numerazione civica - qui forse di un pò di buonsenso, che manca nel resto della decisione, c'è traccia.
E allora? Per semplificare la vita dei romani, d'ora in avanti, i nomi delle strade potranno subire cambiamenti, alcuni di non poco rilievo. Ad esempio 'Viale Quattro venti' a Monteverde vecchio, si chiamerà direttamente 'Viale Ottanta'. I nomi dei pontefici che danno lustro a strade e piazze saranno modificati nell'indicazione della loro posizione nella discendenza dei pontefici con il medesimo nome. Papa Francesco, illuminato dalla divina Provvidenza, ha provveduto di suo a non creare problemi all'amministrazione romana, al momento dell'elezione, scegliendo un nome che non ha bisogno di numeri.
Ma 'Sisto V' diventerà 'Sisto quinto', e via dicendo con delle eccezioni, per le quali non ci stancheremo mai di ringraziare tutti quelli che nel pronunciare nomi di re come di papi, li francesizzano, indicandoli come 'Sisto 5' o 'Pio 12'. Già, perchè per indicare , ad esempio, 'Piazza Pio XI', sarà necessario una lastra di marmo ben più grande delle misure solite, perchè dovrà contenere ' Pio undicesimo. Per non dire poi della Piazza 'Giovanni XXIII', per la quale sarà necessario un lenzuolo di pietra più che una targa: 'Giovanni ventitreesimo'. Forse scriveranno 'Giovanni ventitre'.
Sempre per via della semplificazione, non troveremo più sulle targhe che indicano strade e piazze con nomi di santi la 'esse' puntata, perchè qualche letterato del consiglio comunale potrebbe leggere quella lettera come una imprecazione o, nel migliore dei casi, come l'iniziale di un cognome che non si conosce, mai come accenno alla santità del personaggio.
Insomma, alla fine dei conti, dobbiamo essere grati all'ISTAT ed al Comune, retto da Ignazio Marino, che stanno semplificando, rendendola più agevole, la vita dei cittadini, almeno sui numeri, come Marino ha già fatto con il logo della città e togliendo di mezzo anche quell'astruso S.P.Q.R.
Gli resta solo da farlo con il traffico, i trasporti, le buche, la sporcizia, il disordine, l'abbandono generale e la sicurezza. Ma per tutti questi altri settori, di poco conto, il sindaco Marino, con i due suoi neuroni sempre collegati, ci mette un attimo.
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