Non abbiamo mai ascoltato dal vivo o in disco Francesco Lanzillotta, il direttore principale della Filarmonica Toscanini di Parma, curata per la direzione artistica da Rosetta Cucchi. però, scorrendo il programma, APPENA PRESENTATO PER LA PROSSIMA STAGIONE, e notando che anche nella provincia, qual è Parma rispetto a Milano o Roma o Torino, si praticano gli stessi vizi, fra cui quello di schifare i direttori italiani e far scendere a frotte dall'estero, anche lontanissimo, direttori e direttorini con curriculum appena sufficienti, viene da domandarsi se in Italia non esistano direttori di pari grado od anche superiori a Lanzillotta da invitare. Secondo noi ne esistono e tanti, forse tutti quelli che conosciamo, senza andare a quelli di livello superiore. Perché allora dichiarare guerra a tutti gli italiani, a vantaggio di direttori stranieri che accolgono come manna dal cielo l'invito dell'orchestra parmigiana, che in tempo di crisi sa di saporito cacio su maccheroni sconditi?
Il vizio dell'esterofilia, praticato ormai dappertutto in Italia, ad ogni livello, stranamente non insospettisce nessuno fra quelli che comandano e finanziano le attività musicali in Italia; mentre non accade, ad esempio, per gli attori, e non crediamo a causa dalla lingua. No, qualche motivo ci deve essere, e questo non è certo la bravura dei direttori stranieri ospiti. Di questo siamo sempre stati convinti. I motivi sono altri: agenzie, scambi, interessi e altro che noi non riusciamo neppure ad immaginare e comunque non osiamo dire.
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