A Jules Verne occorsero ottanta giorni per compiere il giro del mondo. All'accademia di Santa Cecilia ne bastano due per la farsa che, al secondo anno consecutivo, mette in scena a settembre, nel suo scombinato 'giro del mondo' con le orchestre.
L'anno scorso, prima edizione se non andiamo errati, calarono a Roma quattro orchestre - orchestrine!- quest'anno ne bastano tre, una delle quali era piovuta a Roma già nell'edizione precedente, quella del Quatar , che forse all'Accademia non costa nulla oltre l'ospitalità; alla quale se ne aggiunge una seconda, 'giovanile' che viene da una Università messicana ed infine la Filarmonica della Scala, direttore Harding, evidentemente finanziata dall'Armenia, dal governo di quel paese, che intende, con il tour internazionale dell'Orchestra del Teatro milanese, e di altri compagini di rilievo, ricordare al mondo il tragico eccidio della popolazione, avvenuto esattamente cento anni fa.
Perchè parlare allora di 'giro del mondo' se sono in cartellone appena un paio di orchestre? Bastava segnalare i tre concerti, oltretutto scombinati dal punto di vista delle date ( il primo il 5 di settembre e gli altri due il 14 e 15). Invece no. E colpisce anche il fatto che nessun giornale muova una qualche obbiezione in tal senso ai dirigenti dell'Accademia. I giornali bevono tutto quel che viene loro detto e lo scrivono, magari con una semplice operazione 'tagli e cuci' sui comunicati stampa, come è facile rilevare quasi ogni giorno, leggendo sul medesimo argomento diversi giornali.
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