Se le parole devono avere un senso, e lo hanno, allora vanno usate senza il timore di offendere qualcuno. Anche se apparentemente offensive, se vere.
Ieri è stato presentato l'11° rapporto di Federculture sullo stato della cultura in Italia. Lo ha presentato il presidente di Federculture Roberto Grossi.
Perchè allora il TGR Lazio oggi dice 'presentato dal ministro Franceschini il rapporto di Federculture' ( non ricordiamo bene se Federculture è stata citata!). Segno evidente che quell'incompetente, ma anche fazioso dell'autore del servizio o non era presente alla presentazione del rapporto, o non ha capito a chi faceva capo il rapporto oppure, fregandosene di tutto, ha voluto adulare il ministro.
Il quale era un semplice ospite, seppure interessato alla materia. E per ciò, sempre l'autore del servizio, non ha detto una sola parola su quanto Grossi - all'autore del servizio sconosciuto - ha lamentato per lo stato della cultura in Italia; ha solo riferito le parole del ministro che ha sciorinato dati che farebbero pensare ad una situazione rosea, quando invece rosea non è affatto. Ma evidentemente i giornalisti della testata regionale del Lazio vivono in un altro mondo. L'unico appunto negativo, ma timido, per paura di essere preso a calci dal ministro, è stato l'accenno al fatto che Roma spende addirittura meno di Napoli per la cultura.
Neanche una parola su Roma, per non incorrere nelle ire dell'addetto stampa del sindaco Marino. E pure il servizio precedente riferiva, in lungo e largo, di una analisi di Confcommercio di Roma secondo la quale i minori investimenti nel campo della cultura da parte del gabinetto Marino stanno recando danni all'occupazione ed all'indotto che sulla cultura faceva grande affidamento, essendo il settore che più di ogni altro richiama turisti a Roma.
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