"Se non si trova una soluzione per Silvio Berlusconi, sarà guerra civile", ha dichiarato Sandro Bondi all'indomani della sentenza della Cassazione, tanto per gettare acqua sul fuoco. Se fossimo in un paese civile, oltre che la condanna di Silvio Berlusconi, anche Sandro Bondi, l'ex mite ed inutile ministro della cultura, sarebbe immediatamente accusato da una qualunque delle procure italiane, giudicato e condannato per direttissima. Basterebbe una sola di quelle procure che in questi vent'anni si sono occupate moltissimo di Berlusconi, per accusarlo di 'procurato allarme', 'istigazione al disordine sociale, ed alla sommossa'. La procura finora non s'è ancora trovata, essendo 'feriale', ma almeno che qualcuno lo faccia tacere. Intanto il Quirinale ha bollato quella sua dichiarazione come 'irresponsabile'. Speriamo che ora taccia e lo faccia a lungo, come del resto ha fatto finora e come ha fatto sempre quando era ministro della cultura e, a detta dei suoi medici, non aveva voce per gridare allo scandalo di Pompei, e non solo a quello.
Pietro Acquafredda
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