Leggo sul Sette ( Corriere della Sera) di oggi che alla prossima
edizione del Festival Mi.To. (che si svolge fra Milano e Torino e che ha al suo
vertice Francesca Colombo che ha tenuto questo suo incarico anche nei due
anni in cui è stata Sovrintendente a Firenze - quando si è giovani il piede in
più scarpe non infastidisce più di tanto! ) debutterà in Italia il
venticinquenne pianista bresciano Federico Colli che dopo una sua non
recente vittoria ad un 'concorsino' italiano, l'anno scorso ha
vinto il prestigioso concorso inglese di Leeds. Debutterà con il Terzo di
Rachmaninov, sotto la guida di Temirkanov ed accompagnato dalla Filarmonica di
San Pietroburgo. Il nome di Colli, prima di oggi, neanche a noi che
leggiamo regolarmente i giornali diceva nulla, semplicemente perchè nessuno mai
ne ha parlato, al di fuori di una ininfluente rivistina di settore che l'ha
intervistato dopo la vittoria a Leeds. Sul suo sito ufficiale leggiamo
dei suoi debutti internazionali di grande rilievo nei quattro continenti, ma in
Italia no. E' un altro caso di MALAMUSICA, contro cui non smetteremo mai di
gridare il nostro sdegno. Ancora una volta i direttori artistici nostrani,
messi lì in molti casi da politici ignoranti quanto loro o per successione
familiare, sbandiereranno la libertà di programmazione. Se così fosse ne
saremmo lieti ed anche orgogliosi. Ma il guaio è che gli ingaggi si fanno
dietro suggerimento di agenzie o di gruppi e comitati di appartenenza, e
senza le une e gli altri, in Italia si fatica a far carriera. O non è così?
E Colli non è la sola vittima, di
casi come il suo ve ne sono a centinaia e in ogni stagione. Un altro esempio.
Nei primi anni Ottanta ci fu il primo vincitore italiano di un rinomato
quanto difficile concorso, il Ciaikovskij di Mosca, nella sezione :violoncello.
Il vincitore fu Mario Brunello, violoncellista e musicista di grande e
superiore bravura e di non minore fantasia. In Italia quella nomina fu
ignorata. Anche allora noi denunciammo il fatto, esattamente come stiamo
facendo con il giovane Federico Colli.
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