Pereira, prossimo sovrintendente della Scala, già nominato, ma ancora in forze a Salisburgo - dove comunque non è amatissimo; leggere i giornali dello scorso anno per rendersene conto - che lascerà anzitempo per Milano, in una recente intervista fa propria una tecnica di sponsorizzazione o mecenatismo che esisteva a Salisburgo, come anche altrove - compresa la sua amata Zurigo - prima che la sua stella splendesse. Negli anni Ottanta, nell'unica nostra visita nella bella cittadina svizzera, in occasione del Concorso pianistico Geza Anda abbiamo constatato come il concorso fosse interamente finanziato da una nota casa farmaceutica (Roche?) i cui proprietari avevano strette relazioni con la musica ed anche, in quel caso, con il pianista cui il concorso era intitolato... ma anche a Salisburgo che, negli ultimi anni abbiamo frequentato assai spesso, le sponsorizzazioni di interi progetti (come i festival monografici di musica contemporanea) erano frequenti nel festival austriaco - Montblanc finanziava una accademia di cantanti; Nestlé - se non andiamo errati - un concorso di giovani direttori d'orchestra, e la Rolex che ora Pereira ha coinvolto nel sostegno alla 'residenza' del 'Sistema' venezuelano, non è nuova a simili iniziative ( nelle sue campagne pubblicitarie sugli organi di stampa compaiono come 'testimoni' Domingo, Bartoli ecc.. e la paternità esclusiva di Pereira cade.
E poi a Pereira, nel cui curriculum la sua capacità di trovar soldi viene sempre sottolineata, viene voglia di ricordargli che Salisburgo - che dura un mese appena- non è la Scala che dura un anno, e viceversa.
Pereira verrà giudicato per quel che farà, indipendentemente dal fatto che riesca a trovare sponsor e mecenati, che saranno ovviamente i benvenuti.
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