Nella rubrica delle lettere del quotidiano 'La repubblica' una lettrice lamenta l'inefficienza della gestione di Palazzo Barberini, a Roma, dove alla biglietteria, l'incaricata è più interessata a parlare delle vacanze che a dare ascolto ai visitatori, e della sale chiuse, anzi degli interi piani non accessibili, senza nessuna indicazione preventiva ecc... Le risponde Rita Paris, soprintendente speciale per i beni archeologici di Roma. Noi purtroppo, a differenza delle altre capitali europee dove i musei non sono stretti fra incombenze burocratiche ed inutili regolamenti, risponde la soprintendente, abbiamo molti compiti ai quali far fronte ecc.. Inutile risposta,. neanche un accenno al fatto che alla biglietteria c'era personale che andrebbe redarguito, e che ora o fra breve le sale di Palazzo Barberini saranno riaperte. Ora da sanzionare sarebbe, oltre alla bigliettaia, anche la soprintendente che non è capace di fornire alcuna risposta. Perché non si licenzia, avendo dichiarato la sua incapacità (ma anche impossibilità) a tener fede ai suoi compiti?
Franca Valeri, la grande Franca Valeri, sposata per un periodo al direttore d'orchestra Maurizio Rinaldi, dopo Vittorio Caprioli, risponde a domanda sul 'tradimento', Lei che con il primo e soprattutto con il secondo marito di tradimenti ne ha subiti tanti. E dice che il tradimento lei lo sente come un 'si bemolle, nota non felice'. L'intervistatrice avrebbe dovuto leggere e correggere l'affermazione della Valeri che non ha nessun senso. Avrebbe potuta farla riguardo a qualunque altra nota. Nessuna nota presa a sé, isolata, può recare ferita uditiva e psicologica. Anzi la nascita del si bemolle avvenne per addolcire il famoso tritono e cioè l'intervallo fa-si naturale difficile da intonare ed anche abbastanza duro per l'orecchio. Avrebbe potuto dire che il tradimento è come una 'dissonanza' in un tessuto armonico tonale, arrivata senza preparazione e quindi ancor più dura. Insomma la Valeri, altre volte tradita, in questo caso ha tradito, per ignoranza, proprio la musica.
Putin vuol dettare legge anche sulla storia. In un film di prossima uscita, dedicato alla vita di Ciaikovskij, un celebre scrittore, autore della sceneggiatura, è stato 'consigliato' dal finanziatore Putin a correggere la 'diceria', frutto di una invenzione dell'Occidente disfattista, della omosessualità di Ciaikovskij. Una delle massime glorie della nazione russa non poteva essere gay, dunque egli morì per l'epidemia di colera - secondo la favoletta che si è raccontata per molti anni, oggi definitivamente abbandonata- e non per la vergogna di dover rendere pubblica la sua omosessualità dopo il travagliato e brevissimo matrimonio di facciata. La mossa di Putin rientra nella sua campagna generale contro l'omosessualità e contro ogni orientamento sessuale che sia diverso dalla normalità, secondo Putin
Nice blog..
RispondiEliminaBarrett Wissman