domenica 5 maggio 2024

Premio Paganini. Accardo si dimette, arriva Ughi a presiedere la giuria

 

Uto Ughi sarà il presidente di giuria del prossimo Premio Paganini

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Uto Ughi sarà il presidente della giuria internazionale del 58° Premio Paganini che si terrà nell'autunno del 2025. Prende il posto di Salvatore Accardo, a pochi giorni dalle sue dimissioni in seguito alla scelta del giovane Nicola Bruzzo come direttore artistico da parte del presidente Giovanni Panebianco. A breve sarà  convocata un'apposita seduta del Comitato.

«L'invito a presiedere la giuria internazionale della 58^ edizione del Premio Paganini mi onora e riempie di gioia: l'ho subito accolto con entusiasmo – ha dichiarato Uto Ughi - Ringrazio il presidente Panebianco e, con lui, il sindaco di Genova. Non appena conclusi i passaggi procedurali nell'ambito del Comitato mi metterò al lavoro con il nuovo direttore artistico, Nicola Bruzzo, e con tutta la squadra del Paganini. Sono particolarmente lieto di lavorare nell'ambito di un concorso rivolto ai giovani e di poter trasmettere loro esperienze e competenze di tutta una vita. Questo è un grande impegno, prima di tutto culturale, nel quale credo fortemente: i giovani sono il futuro, anche nel mondo del violino».

sabato 4 maggio 2024

Pittaro, friulano, imprenditore vinicolo, lasia la sua azienda ai 9 dipendenti ( da Il Gazzettino)

 


Piero Pittaro, l'imprenditore del vino muore e lascia l'azienda ai dipendenti: «Pensavamo scherzasse»

È morto e ha lasciato l'azienda ai suoi dipendenti. Lo aveva promesso, Piero Pittaro, imprenditore friulano scomparso a 89 anni il 24 marzo scorso, e così ha fatto. Ha deciso di lasciare la maggioranza della sua azienda vinicola, fondata all'inizio degli anni 70, ai suoi 9 fidati collaboratori. La storia è raccontata oggi dal Messaggero Veneto e da Il Piccolo.

Muore e lascia l'azienda ai dipendenti: la storia di Piero Pittaro

A prendersi cura dell'azienda saranno ora lo storico enologo e braccio destro di una vita, il perito agrario, la contabile, l'addetto commerciale, gli uomini di cantina e di vigneto. Una donazione vera e propria che, all'apertura del testamento, ha sorpreso gli interessati, tutte persone della zona di Codroipo (Udine), che lavorano alla Vigneti Pittaro da oltre 10 anni. A breve costituiranno una nuova società.

La parola d'ordine è continuità e valorizzazione del marchio, che resta friulano, con 85 ettari di vigneti tra proprietà e affitto nelle Grave del Friuli, 300mila bottiglie vendute ogni anno, 100mila delle quali di spumante e altre 200mila di vini fermi bianchi e rossi, con una quota di export pari al 35, 40% e destinazioni privilegiate gli Stati Uniti, Singapore e Ue.


«Quando facevamo qualche controllo nei vigneti o le prove in cantina ci diceva, ogni tanto in lingua friulana, 'Us lassi dut a vualtris' ('Lascio tutto a voi'), ma francamente pensavamo che Piero scherzasse - racconta ai quotidiani Stefano Trinco, l'enologo del gruppo che è anche presidente della Doc Friuli - da parte nostra c'è grande emozione, oltre a un doveroso ringraziamento. E sicuramente l'impegno e la consapevolezza di portare avanti in prima persona l'azienda».

A cominciare dal lancio di quella che era stata una delle ultime idee del patriarca Piero: la creazione di uno spumante Blanc de Noir, naturalmente realizzato con il metodo classico, che è l'impronta aziendale, da uve esclusivamente Pinot nero.

Edicole. Vendite dei giornali: tutti giù per terra ( dati: Prima Comunicazione)

 Diffusione ADS quotidiani cartacei, lo stato di salute dei giornali in Italia non è tra i miglioria febbraio 2024 calano, in alcuni casi addirittura crollano, le vendite di tutti i giornali che, anche nelle loro versioni digitali, presentano numeri in contrazione rispetto a febbraio 2023.

La maggior parte dei giornali risente dei cambiamenti delle abitudini dei lettori, che tendono sempre più a fruire delle notizie online in quanto più accessibile, agevoli e in tempo reale, per tutte le tipologie di notizie e per chiunque, a prescindere da età o estrazione sociale. Per questo motivo il crollo riguarda in particolar modo le vendite delle copie cartacee. 

In particolare, a registrare il maggior crollo, con una percentuale al ribasso oltre il 10%, tra i venti quotidiani principali ce ne sono otto, tra cui La Verità (-16,92%), Libero (-14,7%), La Stampa (-13,55%), Il Sole 24 Ore (-13,4%) e Il Corriere della Sera (-12,7%) che mostrano le perdite maggiori. 

Vendite individuali cartacee (in edicola) febbraio 2024

Ecco nel dettaglio le vendite individuali cartacee, in edicola:

  1. Corriere della Sera, 120.725, -12,74%
  2. La Gazzetta dello Sport, 71.826, -3,65%
  3. La Repubblica, 68.478, -9,97%
  4. La Stampa, 53.161, -13,55%
  5. Il Resto del Carlino, 50.782, -9,89%
  6. Il Messaggero, 39,239, -9,64%
  7. Corriere dello Sport, 33.846, -1,09%
  8. La Nazione, 33.724, -9,96%
  9. Il Gazzettino, 27.022, -10,87%
  10. Il Giornale, 25.503, -6,95%
  11. Messaggero Veneto, 21.583, -8,89%
  12. L'Unione Sarda, 21.450, -3,28%
  13. Il Sole 24 Ore, 20.603, -13,36%
  14. La Verità, 20.557 -16,92%
  15. Il Fatto Quotidiano, 20.259, -2,18%
  16. TuttoSport, 18.147, -6,25%
  17. Il Secolo XIX, 17.476, -11,15%
  18. Libero, 17.343, -14,70%
  19. La Nuova Sardegna, 16.030, -4,06%
  20. QN - Il Giorno, 15.228, -12,17%

Vendite cartacei e digitali febbraio 2024

Per quanto riguarda l'insieme di versione cartacea e digitale, abbiamo invece un rialzo per alcuni giornali, come TuttoSport (+16,5%), Il Corriere dello Sport (+16,2%) e L'Avvenire (+3,18%) e Il Fatto Quotidiano (+5,4%). Tutti gli altri sedici giornali principali presentano invece percentuali in negativo. 

Ecco il totale delle vendite dei giornali cartacei e digitali:

  1. Corriere della Sera, 231.166, -9,46%
  2. La Repubblica, 146.420, -4,78%
  3. La Gazzetta dello Sport, 143.788, -11,41%
  4. Il Sole 24 Ore, 120.223, -10,17%
  5. L'Avvenire, 104.662, +3,18%
  6. La Stampa, 87.093, -12,60%
  7. Il Messaggero, 62.550, -7,51%
  8. Il Resto del Carlino, 58.354, -8,91%
  9. Il Fatto Quotidiano, 52.458, +5,45%
  10. Corriere dello Sport, 51.649, +16,24%
  11. Il Gazzettino, 43.845, -8,16%
  12. La Nazione, 38.193, -9,98%
  13. Dolomiten, 31.700, -6,28%
  14. L'Eco di Bergamo, 29.526, -4,51%
  15. Il Giornale, 28.107, -6,31%
  16. La Verità, 27.768, -17,70%
  17. L'Unione Sarda, 27.272, -2,74%
  18. Messaggero Veneto, 25.707, -9,28%
  19. TuttoSport, 24.396, +16,50%
  20. Il Mattino, 22.853, -1,41% 

fonte dei dati: Prima Comunicazione

Mon c'è solo Di Mare malato di mesotelioma in Rai. Ci sono anche due collaboratori del giornalista con ljui nella ex Jugoslavia negli anni Novanta ( da Il Fatto Quotidiano)

“Non solo Franco Di Mare, almeno altri due casi di giornalisti Rai ammalati di mesotelioma, abbiamo chiesto gli atti della bonifica”: parla l’Osservatorio Nazionale Amianto

Dopo la clamorosa e drammatica rivelazione del giornalista del TG1 sul suo stato di salute nel corso dell'ultima puntata di Che Tempo Che Fa, è stato Ezio Bonanni, legale del cronista nonché presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto (ONA), a rivelare nuovi dettagli


Oltre a Franco Di Mare ci sono altri due casi di giornalisti Rai 

ammalati di mesotelioma. Dopo la clamorosa e drammatica rivelazione

 del giornalista del TG1 sul suo stato di salute nel corso dell’ultima puntat

 di Che Tempo Che Fa, è stato Ezio Bonanni, legale del giornalista

 nonché presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA)

a rivelare che almeno altri due ex colleghi del suo assistito sono

 ammalati di mesotelioma.

Per chi non ha seguito il programma di Fazio, Di Mare aveva puntato il dito

 contro la Rai, suo datore di lavoro per anni. “Da inviato di guerra (nella ex

 Jugoslavia ndr) ho respirato amianto: sono sereno e non mollo, ma da

 questo non si guarisce”, aveva spiegato in diretta il celebre giornalista. 

Tutti i gruppi dirigenti Rai, non quello attuale, ma quello precedente, 

quello precedente ancora si sono dileguati. Posso capire che esistano delle 

ragioni di ordine legale, sindacale, ma io chiedevo alla Rai lo stato di 

servizio che è un mio diritto”.


  • Highlight Torino - Bologna del 3 maggio 2024 - Lega Serie A
  • Highlight Genoa - Cagliari del 29 aprile 2024 - Lega Serie A
  • Highlight Napoli - Roma del 28 aprile 2024 - Lega Serie A
  • Highlight Atalanta - Empoli del 28 aprile 2024 - Lega Serie A
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  • Highlight Atalanta - Sassuolo del 3 gennaio 2024 - Coppa Italia Frecciarossa
  • Highlight Roma - Cremonese del 3 gennaio 2024 - Coppa Italia Frecciarossa
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  • Highlight Napoli - Frosinone del 19 dicembre 2023 - Coppa Italia Frecciarossa
  • Highlight Fiorentina - Parma del 6 dicembre 2023 - Coppa Italia Frecciarossa
  • Highlight Lazio - Genoa del 5 dicembre 2023 - Coppa Italia Frecciarossa
  • Highlight Torino - Frosinone del 2 novembre 2023 - Coppa Italia Frecciarossa
  • Highlight Sassuolo - Spezia del 2 novembre 2023 - Coppa Italia Frecciarossa
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  • Highlight Lecce - Parma del 1 novembre 2023 - Coppa Italia Frecciarossa
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  • Highlight Bologna - Hellas Verona del 31 ottobre 2023 - Coppa Italia Frecciarossa
  • Highlight Cremonese - Cittadella del 31 ottobre 2023 - Coppa Italia Frecciarossa

Di Mare aveva poi ricordato che, come per migliaia di luoghi pubblici e 

rivati in Italia, nei muri e nei tetti della sede Rai di viale Mazzini a 

Roma era presente amianto. Bonanni ha infatti spiegato a Fanpage di 

aver fatto richiesta di accesso agli atti “per verificare se la sede fosse

 stata bonificata, ma ancora non mi è stato consentito”. Il legale ha 

concluso accusando direttamente la tv di stato: “Di Mare ha contratto il 

mesotelioma perché c’è una responsabilità precisa della Rai, che avrebbe 

dovuto fornirgli i dati richiesti. La Rai ha sbagliato a negare a Franco

 Di Mare lo stato di servizio con l’elenco dei luoghi e la durata delle

trasferte della sua carriera. Il Codice etico della Rai avrebbe infatti imposto

 un diverso tipo di comportamento. Ma questo lo vedremo nelle competenti

 sedi giudiziarie”. Infine Bonanni ricorda che ci sarebbero “almeno altre

 due persone che hanno lavorato con Di Mare in quel periodo, quando era

 inviato di guerra, e che manifestano sintomi di una malattia respiratoria” e

che ci sarebbero persone malate di mesotelioma in Rai “che noi come

 Osservatorio Nazionale Amianto stiamo seguendo”.

La beffa del destino è che nel 2006 fu proprio Di Mare ad intervistare

 Bonanni sulla questione amianto nel lontano 2006, per poi moderare

 incontri sul tema. “La denuncia così forte e coraggiosa di Di Mare costituirà

 una pietra miliare della tutela della salute non solo dei giornalisti ma anche

 di tutti gli altri lavoratori che hanno subito un danno”.