La frase è sicuramente ad effetto. «Vogliamo solo segnalare al vertice dell’istituto che, mentre tiene congelati gli stipendi, la vita per noi mortali è rincarata, e neanche poco». Ognuno potrebbe riconoscersi nella lamentela, ma ad averla scritta sono dipendenti molto particolari: quelli della Banca d’Italia, fra i più coccolati e meglio pagati nel lavoro pubblico e privato. Basti pensare che quei “mortali” per cui la vita è rincarata come per tutti sono 6.968 e costano 1,038 miliardi di euro, cento milioni in più di quanto costava il personale nel 2002 quando la Bce non aveva ancora rilevato parte delle funzioni della Banca d’Italia. Oggi un dipendente della Banca di Italia costa in media 149.039 euro, una cifra che rende evidente come non si tratti di comuni mortali. Vero che le medie sono un po’ come il pollo di Trilussa, però in Banca d’Italia il 54% del personale appartiene all’area manageriale e alta professionalità, con stipendi medi apicali molto alti: 232.073 euro per un capo dipartimento, 184.903 euro per un capo servizio e 162.903 euro per un direttore di filiale. Mortali sì, ma non proprio così comuni in Italia.
Il sindacato autonomo sul piede di guerra con minacce di sciopero bianco
La protesta sui rincari della vita è firmata dalla Cisal Sibc, il sindacato indipendente della Banca centrale italiana, lamentandosi dei collaboratori del Governatore Fabio Panetta che continuerebbero a non rispondere «alle pressanti richieste di convocazione per il doveroso riconoscimento dell’IPCA 2024». Si riferiscono all’indice armonizzato dei prezzi al consumo al netto dei beni energetici importati, che è l’indice che viene preso a riferimento proprio per i rinnovi contrattuali per recuperare parte dell’aumento del costo della vita registrato. Secondo la rilevazione Istat questo indice nel 2024 stimato intorno all’1,9%. Il Sibc contesta ai Panetta boys una scelta che sarebbe «pericolosa sul piano legale» e pure «pericolosa sul piano morale/interno: che messaggio mortificante viene dato ai colleghi che si fanno in quattro tutto il giorno?». Non solo, il sindacato minaccia una sorta di sciopero bianco: «E la Banca non rispetta le previsioni contrattuali, perché dovrebbero farlo il Vice Assistente, o l’Operaio di III jr, o il Consigliere, o chiunque?».
Il caro multe e il caro affitti (ma in case che la banca offre ai dipendenti a buon prezzo)
Per rendere più chiara l’idea dell’inflazione subita da “comuni mortali” i dipendenti della Banca d’Italia fanno alcuni esempi molto particolari. «Financo le multe stradali schizzano in alto (dal prossimo primo gennaio, +17,6%), rincaro legato all’adeguamento all’inflazione previsto dal Codice della strada. E se pure il Codice della strada è più avanti della Banca d’Italia, vuol dire che siamo messi male». Non solo: lamentano un aumento degli affitti di casa (casa di privilegio, fornita ai dipendenti a condizioni particolari dalla stessa banca e oggi gestita come tutti gli immobili a reddito da una società, la Sidief) che in realtà avviene ogni anno secondo legge. Però loro scrivono: «Persino Sidief si muove di conseguenza. Scrive infatti ai suoi inquilini: ‘Con la presente Le comunichiamo che a decorrere dal mese di Ottobre 2024, il canone di locazione del contratto relativo all’immobile in oggetto sarà aggiornato nella misura del 75% della variazione relativa dell’indice ISTAT (indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati) elaborato per il mese di settembre 2024 (lì non prendono l’indice depurato dai beni energetici, ndr)… procederemo al predetto aggiornamento con la prima fatturazione utile’ Se persino Sidief è più dinamica della Banca d’Italia (quando si tratta di prendere soldi, ovvio), che dobbiamo pensare?».
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