Per ben due volte ho tentato di seguire, da principio alla fine, la puntata della Torre di Babele ( La 7) dedicata alla musica, dal titolo, felliniano, ' La musica è pericolosa', espressione e concetto sottinteso di cui si è appropriato Piovani, elaborandoli in vario modo e diverse occasioni.
Intanto quella frase, e il conetto che vi è sottinteso, Fellini lo espresse per la prima volta in una intervista che mi rilasciò (destinata a Paese Sera), un paio di mesi dopo la morte di Nino Rota. Era l'estate del 1978. Quella intervista, uscita con il titolo ' Dove va la musica quando finisce' l'ho ripubblicata - credo su Music@ - e ripresa anche in questo blog. Controllerò.
Qualche minuto fa ho rivisto la prima parte di quella puntata, per confermarmi nella mia impressione di giorni fa, quando mi ero flagellato, ascoltando anche qualche minuto della successiva intervista a Serena Dandini, della quale ricordo più di ogni altra cosa la risata lunga quanto durava l' intervista, durante la quale mi sono letteralmente addormentato davanti alla tv. Benché il Corriere (disinteressato) ne scriva come di un successo (forse ha dimenticato lo share bassissimo).
Perchè vi sto dicendo di Piovani e della Dandini?
Semplicemente per ripetere quel che ho detto tante altre volte guardando le trasmissione sulla musica che Rai Cultura ( della Calandrelli, che ora ha lasciato) si azzardò ad affidare al popolarissimo conduttore Corrado Augias, che il Corriere della sera, ha definito nei giorni scorsi: grande esperto della materia (che poi sarebbe la musica); e che, al contrario, a me, in tale materia è sempre parso 'il 'principe degli orecchianti, venditore di ovvietà e campione di banalità. Non una sola domanda delle tante che pone, credendo di addentrarsi nella materia, ha mai avuto, per le mie orecchie, certo un pò smaliziate, un briciolo di interesse.
Ma Corrado Augias resta 'grande esperto della materia': perchè per due anni ha condotto il programma 'La gioia della musica', in virtù del quale sarebbe diventato tale, non il contrario.
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