Simonetta Fiori, su Repubblica, anticipa l'uscita di un un 'diario' della celebre 'storica del costume' - come amava essere considerata e come in realtà ella fu - Irene Brin, al secolo Maria Vittoria Rossi, moglie di Gaspero Del Corso. Si tratta del diario di un anno , il 1952. Titolo del libro ' L'Italia esplode. Diario dell'anno 1952'.
Senonchè, la Fiori incorre in qualche imprecisione o quanto meno fornisce notizie non complete. Andiamo in ordine. Irene Brin conosce a Roma Gaspero Del Corso che sposa, nei primissimi anni Quaranta, durante i quali tiene una rubrica sul mensile 'Documento' che la Fiori evidentemente ignora- dal titolo 'Usi e costumi' firmando Maria Del Corso o Irene Brin. Il mensile 'Documento' era diretto, come del resto l'omonima casa editrice che lo pubblicava, da Federigo Valli, un editore lungimirante, fascista sui generis, che aveva fatto della rivista l'ombrello protettivo di molti intellettuali ed artisti dell'epoca, anche di quelli che forse non erano allineati del tutto. Ma è bene ricordare che la gran parte di essi - e vi sono i nomi più altisonanti degli intellettuali ed artisti dell'epoca, fu fascista e successivamente, resistente e di sinistra. Comunque sia 'Documento' rappresenta una delle realizzazioni più interessanti e di più alto livello del regime.
Federigo Valli aveva anche una libreria-galleria, in via Bissolati, 'La Margherita' la cui insegna l'aveva dipinta Alberto Savinio, altro collaboratore di 'Documento', nelle cui pagine finirono anche molti testi e racconti di Moravia, proprio nei mesi in cui il regime gli aveva proibito di pubblicare con il suo nome ( su 'Documento' usava più di uno pseudonimo. Uno fra tutti 'Pseudo'.) In quella galleria ebbero luogo mostre ancora più interessanti, visto il periodo, di quelle organizzate dalla Brin e da suo marito Del Corso, successivamente, nella galleria 'L'Obelisco' di via Sistina, che loro aprirono dopo la guerra.
Federigo Valli affidò la direzione della sua galleria a Del Corso, affiancato da sua moglie. La quale lavorò per Valli anche come traduttrice di testi letterari stranieri, nelle collane che fecero uscire per la prima volta in Italia testi importanti, in edizioni molto curate ed assai preziose, oggi introvabili.
Valli pubblicò anche la prima biografia di Goffredo Petrassi, scritta da Fedele D'Amico, con le illustrazioni di Tamburi, un gioiello editoriale. E, dopo la guerra, perfino 'Gott mit uns' con le illustrazioni di Guttuso. Un capolavoro.
Curiosamente sulla stessa pagina di repubblica, in basso, si racconta che 'E' di Moravia il libro dell'estate americana'. E il libro che sta vedendo la luce in questi giorni altro non è che Agostino. Bene, per restare in tema, quel libro, rifiutato da Bompiani, lo pubblicò nel 1944 proprio Federigo Valli, per le edizioni 'Documento', in tiratura limitata.
Solo per amore di verità e precisione.
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