Nell'annuale rapporto sulla cultura
realizzato da 'Federculture', il presidente Roberto Grossi, che non
ha risparmiato critiche alla politica culturale del governo, ha
avanzato idee e progetti per far rinascere il nostro paese. Puntando
sui giovani e la formazione. Ecco qualche esempio.
'Abbiamo esaminato la vs domanda di
finanziamento rivolta a codesto ministero. Avendo constatato il
pareggio di bilancio, non possiamo sottoporre la vostra richiesta
alla 'Commissione consultiva Musica''. In parole povere, se la
richiedente fondazione avesse avuto un passivo di bilancio il
Ministero avrebbe preso in considerazione la richiesta. Questa
assurda lettera inviava il direttore generale per lo 'spettacolo dal
vivo' del Ministero dei beni e delle attività culturali e del
Turismo (MIBACT), Salvatore Nastasi, alla presidenza della Onlus
'Orchestre e cori giovanili in Italia', fondata qualche anno fa da
Claudio Abbado, sul modello dell'analogo famoso movimento venezuelano
creato, quasi quarant'anni fa, da Antonio Abreu ed oggi ammirato,
importato ed imitato in molti paesi. La fondazione italiana chiedeva
un sostegno finanziario al Ministero, in considerazione dell'alto
valore educativo oltre che strettamente musicale dell'iniziativa che
sta prendendo sempre più piede nel nostro paese, nel silenzio quasi
generale, mentre, per il futuro, già ora fa molto ben sperare. E il
ministero risponde picche.
Perchè oggi molti giovani artisti
guardano a Berlino come ad una delle capitali europee più ambite
dove vivere, formarsi ed avviare un'attività artistica - si chiede
Grossi? La risposta è semplice. In quella grande capitale agli
artisti sono riservate residenze molto stimolanti a condizioni
accessibili. In Italia no. Eppure nel passato chi voleva lavorare
nel campo delle arti, metteva in programma una lunga residenza in
Italia, dove alcuni paesi europei, più attenti al problema,
mantengono tuttora viva quella tradizione. E, infatti, sono sotto gli
occhi di tutti le residenze romane di due accademie, quella
francese (Villa Medici) e quella tedesca ( Villa Massimo) che
ospitano 'borsisti' ( pittori,scultori,letterati,musicisti, registi
ecc...), dei rispettivi paesi ma anche di altri.
A Roma, ad esempio, che vanta alcuni
istituti di alta cultura, dal Conservatorio, all'Istituto di
cinematografia, alle Accademia di Arte Drammatica, di Belle Arti e di
Danza, si potrebbe costituire - avanza Grossi - una rete
interdisciplinare delle arti, alla quale affidare ville e proprietà
sequestrate alla malavita, per farne residenze per gli artisti
giovani meritevoli, e , più in generale, luoghi votati alla
creatività.
Non è possibile che in Italia ci siano
incentivi ( agevolazioni e detrazioni fiscali) per l'acquisto di
qualunque cosa, dalle lavatrici, ai mobili, alle macchine e di
qualunque altro marchingegno, mentre nessun incentivo è mai
esistito per l'acquisto di libri, che, infatti, calato di quasi il
60% nel primo trimestre di quest'anno – una caporetto! - o di
apparecchiature per la creazione artistica.
L' insensibilità verso la formazione
culturale e l'età giovanile, si manifesta anche in altre curiose
anomalie. Una maestra, in visita ad un museo statale, con la sua
classe, ci ha segnalato che quel museo non prevedeva ingressi
agevolati per gli studenti. E perciò, al botteghino, ha pagato il
costoso biglietto intero per lei e per ciascuno studente, che forse
non metteranno più piede in un sito d'arte. Non sarebbe ora di
cambiare?
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